13 Agosto 2019

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L’11 Ottobre 2012 è stata proclamata dall’ONU la Giornata Mondiale delle Bambine. Un momento di riflessione e sensibilizzazione, durante il quale affrontare i temi della violenza, degli abusi, della salute e dell’istruzione che possono far aprire gli occhi sulla condizione delle bambine nel mondo. In particolare, in paesi dove il progresso e il futuro sono negati a tutti.

La condizione delle bambine e le ragazze nel mondo 2018

I diritti fondamentali non rispettati delle donne di domani riguardano ogni aspetto della loro vita e, spesso, vengono negati già all’interno della famiglia, proprio dove dovrebbero sentirsi maggiormente protette. Abbandono, sfruttamenti, abusi e mutilazioni. Gravidanze, lavoro minorile, matrimoni precoci. Sono tematiche che riguardano molti paesi, soprattutto quelli interessati da guerre e conflitti.

L’istruzione femminile: il primo motore del cambiamento

1 bambino su 5 non va a scuola, non l’ha mai frequentata o ha dovuto interromperla, e questo dato riguarda soprattutto le femmine. Il gap di genere peggiora con l’aumentare dell’età. Ad oggi, nella scuola primaria, 34,3 milioni di bambine non vanno a scuola contro i 29,1 milioni di coetanei maschi. Un trend in miglioramento, ma che mostra ancora quanto lavoro resti da fare.

L’educazione accessibile è uno dei punti più importanti dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile perché serve a garantire una crescita e un’emancipazione delle giovani generazioni. Ma solo il 66% dei Paesi del mondo ha raggiunto la parità di istruzione tra maschi e femmine nella scuola primaria, il 45% nella secondaria inferiore e il 25% in quella superiore. I paesi più problematici sono l’Africa sub-sahariana, Nord Africa e Asia Occidentale.

Specialmente nelle zone di conflitto, le bambine devono affrontare – anche – lo stereotipo che l’istruzione non sia un vero valore per la loro vita, quando invece avrebbe il potere di salvarle. Secondo proiezioni del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, se tutte le bambine dell’Africa sub-sahariana e dell’Asia sud-occidentale riuscissero a completare il ciclo di istruzione primaria, i matrimoni precoci calerebbero del 14% e i parti precoci del 10%. Con la scuola secondaria i matrimoni precoci registrerebbero un -64% e le gravidanze -59%.

Il corpo delle donne di domani

Sono 200 milioni le donne che hanno subito la mutilazione genitale di cui 44 milioni sono bambine e ragazze con meno di 15 anni. Parliamo del 98% delle donne tra i 15 e i 49 anni in Somalia, il 97% in Guinea. Seguono Gibuti, Sierra Leone, Egitto, Eritrea e altre. I dati dal 2000 a oggi dimostrano una diminuzione del fenomeno del 24%.

Il corpo femminile è visto ancora come merce di scambio per matrimoni combinati nei paesi in via di sviluppo. Le situazioni più gravi ancora si registrano in Africa sub-sahariana, Bangladesh e altri, ma sono stati ottenuti importanti risultati in dieci anni salvando oltre 25 milioni di bambine da questa situazione.

Sono 21 milioni invece le ragazze tra i 15 e i 19 anni che rimangono incinta nei paesi in via di sviluppo, 2 milioni le bambine con meno di 15 anni. Gravidanze nate spesso da rapporti sessuali non consenzienti e che portano a conseguenze devastanti su corpi così giovani.

Il lavoro minorile e la tratta sessuale

Secondo stime ONU, 64 milioni di bambine e ragazze tra i 5 e i 17 anni sono costrette a lavorare. Lavorano nell’agricoltura, nei servizi e nell’industria fino a 64 ore a settimana, e gran parte di loro sono sfruttate all’interno delle case, un dato che è difficile quantificare, ma che limita la loro chance di accesso allo studio ed emancipazione.

L’agenzia delle Nazioni Unite per il contrasto al traffico di droga e al crimine ha registrato che il 70% delle vittime di tratta sono di sesso femminile e che tra il 2004 e il 2014 la quota di bambine e ragazze è raddoppiata, passando dal 10% al 20%. La tratta riguarda lo sfruttamento sessuale, l’elemosina, l’industria pornografica e anche espianti forzati di organi. Uno dei fenomeni più spaventosi è quello che riguarda la tratta di ragazze verso la Cina, dove c’è una grandissima prevalenza di uomini (circa 70 milioni in più). Questo ha causato un aumento di matrimoni forzati tra uomini cinesi e ragazze rapite dai paesi confinanti. Alcuni arrivano a pagare anche 15 mila dollari per una sposa vietnamita.

Questi sono dati preoccupanti ma con l’aiuto dell’adozione a distanza è possibile costruire un nuovo futuro per le donne di domani.

 

Fonti:

Terresdeshommes.it