20 Giugno 2022
Rohingya-bambini

Nel mondo, ancora oggi, ci sono uomini, donne e bambini, costretti ad abbandonare la loro casa e i loro affetti per scappare dalla guerra e dalle persecuzioni. Nella giornata mondiale dei rifugiati vogliamo parlare di loro e della situazione in cui si trovano oggi.

La Convenzione sui Rifugiati dell’ONU definisce rifugiato qualcuno che ha lasciato la sua casa per “paura di subire persecuzioni per via della propria razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per la propria opinione politica”.

La giornata mondiale dei rifugiati: il 20 giugno

Il 20 giugno di ogni anno, nel corso della giornata mondiale dei rifugiati, accendiamo i riflettori sull’importanza di aiutare coloro che sono fuggiti da situazioni di pericolo in cerca di supporto e di una nuova vita. La giornata è stata istituita nel 2001, in onore del cinquantesimo anniversario della Convenzione sui rifugiati, in cui si dichiara che ai rifugiati spettano per diritto: l’asilo politico, il lavoro, una casa, l’educazione, l’assistenza sanitaria pubblica, la libertà di professare la propria religione e di muoversi liberamente nel territorio.

Non per tutti purtroppo è così, e molti di loro spesso si trovano a vivere in situazioni estreme.

La comunità dei Rohingya: gli anni di Cox’s Bazar

Sono stati definiti “il popolo meno voluto al mondo” e si tratta dei Rohingya, una popolazione originaria del Myanmar, dal 2017 costretti a fuggire in massa dalle persecuzioni e dalle violenze perpetrate contro di loro dallo Stato birmano. Sono scappati nel vicino Bangladesh, raccogliendosi quasi tutti nel campo profughi di Cox’s Bazar dove vivono attualmente più di un milione di persone. Più degli abitanti di Torino.

Se  immaginiamo questa quantità di persone in un campo profughi, ci è subito chiaro quanto la situazione sia drammatica: emergenze sanitarie, specialmente durante una pandemia, aumento della violenza a causa dei ripari praticamente inesistenti, emergenza umanitaria e igienica.

ActionAid è presente nella zona con i propri centri comunitari, che hanno fatto davvero la differenza negli ultimi anni. Il 22 marzo del 2021 il campo di Cox’s Bazar è stato colpito da un incendio devastante, e le persone sfollate sono state accolte nelle strutture di ActionAid. Il direttore sul luogo, Farah Kabir, ha dichiarato che “il team di ActionAid sta accogliendo centinaia di rifugiati, in particolare donne e bambini, colpiti dalla tragedia. I principali bisogni di queste persone sono sicuramente un riparo di emergenza, assistenza medica, cibo e servizi igienici”.

La situazione è ulteriormente peggiorata durante l’ultima settimana di luglio 2021, quando una violenta pioggia torrenziale ha causato frane e inondazioni intense, che hanno portato allo sfollamento di 14mila persone.

Quasi 8000 famiglie sono state colpite dall’emergenza e più di 12mila rifugiati si sono dovuti trasferire in luoghi diversi. Di nuovo, lasciandosi indietro tutto. Grazie all’unione di forze tra ActionAid Bangladesh e il governo è stato possibile ricollocare, ricostruire, e distribuire cibo e acqua nei campi rimasti isolati. Con le risorse a disposizione, sono state gestite le urgenze per il sostegno alimentare e sono stati distribuiti kit di igiene soprattutto per le donne, contenenti assorbenti, biancheria e sapone. Proprio per loro, 3 centri polifunzionali per le donne di ActionAid Bangladesh hanno aperto 40 case per accogliere in sicurezza 222 persone.

Continuiamo il lavoro nei campi profughi anche con le altre attività regolari, con un focus speciale sulla risoluzione dei danni avvenuti in questo ultimo anno. Tu puoi aiutarci: dona ora!