Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La giornata non è solo un momento di memoria, ma un richiamo globale all'azione per affrontare un fenomeno che continua a colpire milioni di donne ogni giorno.
Secondo i dati, circa una donna su tre nel mondo ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita, spesso all’interno delle mura domestiche. Inoltre, ogni giorno, 137 donne vengono uccise da un membro della propria famiglia. Questi numeri rivelano che la violenza di genere non è solo un problema individuale, ma una crisi sociale che richiede una risposta collettiva.
Per sradicare la violenza e difendere i diritti delle donne nel mondo è essenziale investire in istruzione, rafforzare i servizi di supporto e affrontare i fattori culturali che perpetuano il problema. Tuttavia, molti centri antiviolenza lottano per mancanza di fondi, rendendo difficile per le vittime ricevere aiuto. La Giornata internazionale serve anche a evidenziare queste carenze, chiedendo un impegno concreto da parte delle istituzioni. Questa giornata non deve essere solo un simbolo, ma un punto di partenza per un impegno quotidiano verso un mondo più equo e sicuro per le donne.
Perché il 25 novembre è la Giornata contro la violenza sulle donne?
Questa data fu scelta in ricordo delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana brutalmente assassinate il 25 novembre 1960. Fu in Colombia nel 1981, durante il primo incontro internazionale femminista, che la Repubblica Dominicana propose il 25 novembre come ricorrenza da celebrare in onore alle tre sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal e progressivamente, molti paesi si unirono nella commemorazione della giornata come simbolo di denuncia del maltrattamento fisico e psicologico di donne e bambine.
L’assemblea Generale delle Nazioni Unite accolse unanimemente l’internazionalizzazione della commemorazione e il 17 dicembre 1999 scelse la data del 25 novembre per la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Donne che lottano per le donne: la storia di Piri
Pirimhamedu Kuliwa è una donna della Tanzania che viene da un passato di abusi e violenze, ma che grazie ad un lavoro di sensibilizzazione nella sua comunità ha potuto prendere coscienza della sua situazione e della violenza di genere che ha influenzato la vita sua e delle altre donne fin da bambine.
Piri oggi è un’attivista per i diritti delle donne che con coraggio combatte la violenza di genere per se stessa e per le donne della sua comunità.
Le parole e il supporto di Piri motivano e sostengono le altre donne affinché gli episodi di violenza, le gravidanze precoci e l’abbandono familiare cessino nella sua comunità di Kilwa.
La sua testimonianza non solo è commovente, ma ci ricorda come l’accesso alle informazioni, all’istruzione e quindi la presa di coscienza del problema, possano fare la differenza, sia per le donne che subiscono violenze che per chi può mettersi al loro fianco per combatterle.
Quando è stata istituita la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne?
La violenza contro le donne è stata riconosciuta come violazione dei diritti umani solo nel 1992. Nel 1999 le Nazioni Unite hanno istituito questa Giornata a livello Mondiale che punta un faro sulla condizione femminile nel mondo.
Nonostante siano trascorsi trent’anni dal riconoscimento della violenza di genere come violazione dei diritti umani, il problema è ancora estremamente diffuso. Secondo uno studio del 2021 dell’OMS, 736 milioni di donne hanno subìto una o più forme di violenza almeno una volta nella vita, quasi una su tre.
Come spiegare la giornata contro la violenza sulle donne? Iniziative e campagne rompono il silenzio
Il 25 novembre è un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere iniziative concrete contro la violenza e la disuguaglianza di genere.
Per capire davvero il problema è necessario riflettere sulle profonde cause della violenza sulle donne, che in tutto il mondo sono anche causa di femminicidio.
Discriminazioni, abusi e femminicidi, infatti, non sono limitati ai paesi in cui ancora le donne non hanno diritti, ma riguardano tutte le società e capirne le cause sociali e culturali è il primo passo per far luce sulle radici profonde del problema ed intervenire a diversi livelli.
Attraverso eventi, campagne e dialoghi, la giornata mira a rompere il silenzio e a dare voce alle donne che subiscono abusi. È anche un momento per riflettere sull'importanza di politiche e programmi volti alla prevenzione e al supporto delle vittime.
Perché le scarpe rosse sono il simbolo del 25 novembre?
Le scarpe rosse sono il simbolo della giornata: un’opera ideata dall’artista messicana Elina Chauvet per rappresentare le vittime di femminicidio. La loro presenza negli spazi pubblici è un potente monito visivo che invita a non ignorare il dramma della violenza di genere.
Actionaid contro la violenza sulle donne di domani: no ai matrimoni precoci
ActionAid combatte ogni giorno contro la violenza di genere, non solo supportando le donne ma cercando di sensibilizzare uomini, anziani, leader religiosi e istituzioni delle comunità in cui opera affinché venga sradicato il problema a partire dalle cause sociali e culturali.
È inoltre al fianco delle bambine affinché siano consapevoli dei loro diritti e delle leggi per tutelarli, e combatte ogni forma di abuso a partire dai matrimoni precoci che negano alle bambine il diritto all’infanzia risucchiandole in una spirale di violenze.
Anche tu puoi fare la differenza. Adotta una bambina a distanza. La aiuterai a conoscere un mondo diverso, fatto di amore e di diritti.