L’analfabetismo nel mondo è un problema che riguarda 750 milioni di persone. Circa 617 milioni di bambini e adolescenti non sanno ancora né leggere né scrivere, ma anche donne e uomini, adulti e giovani, nonostante gli enormi passi avanti fatti nel corso degli anni. Si parla anche di loro l’8 settembre durante la Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, istituita il 17 novembre del 1965 dall’Unesco proprio per ricordare agli Stati che un popolo alfabetizzato porta sempre alla crescita, delle persone e di tutta una nazione.
Giornata Mondiale dell’Alfabetizzazione
L’alfabetizzazione è riconosciuta come una questione di diritti umani e dignità. Una parte imprescindibile per la creazione di una società giusta e sostenibile.
Negli ultimi 20 anni, il numero di bambini che non frequentano la scuola primaria è diminuito di oltre il 40%, da 99 milioni nel 2000 a 58 milioni nel 2021. Tuttavia, il 54% di loro sono bambine. Purtroppo, eventi come la pandemia hanno fermato questo trend che già aveva subito; il Covid-19 ha portato circa 24 milioni di persone che stavano frequentando la scuola, a interromperla; 11 milioni di queste sono bambine e giovani donne (fonte: Unesco.org).
Per risolvere alla base il problema dell’alfabetizzazione e dell’analfabetismo nel nuovo contesto globale, emerge il bisogno di arricchire e trasformare il modo in cui vediamo l’educazione, i luoghi dove questa avviene, e integrare questa idea con nuove prospettive che portino a tutti la possibilità di studiare.
La giornata mondiale dell’alfabetizzazione dell’8 settembre 2022 avrà come tema proprio il “trasformare gli spazi” in cui avviene la formazione, per costruire insieme la resilienza e assicurare qualità, equità ed educazione inclusiva per tutti.
Quali Paesi soffrono di più l’analfabetismo?
Un dato ancor più preoccupante è quello relativo all’istruzione scolastica. Infatti, sono 258 milioni i bambini nel mondo che non frequentano la scuola. La maggior parte di questi bambini e di queste bambine si trova nell'Africa subsahariana e Asia meridionale. Le nazioni che se la cavano meno bene sono - e non a caso - le più povere e le ragazze affrontano ancora ostacoli nella maggior parte delle regioni, in particolare in: Asia centrale, Nord Africa e Asia occidentale. In quelle regioni è più probabile che le ragazze vengano escluse dalla formazione scolastica rispetto ai ragazzi.
La povertà e l’analfabetismo tendono sempre ad andare a braccetto. Questo avviene perché nelle nazioni più povere è difficile trovare abbastanza risorse per garantire a tutti la possibilità di andare a scuola. Anche in presenza delle strutture, spesso accade che i genitori maggiormente in difficoltà abbiano bisogno di aiuto da parte dei figli per sostenere la famiglia, fattore che impedisce loro di mandarli a scuola. Un problema che riguarda soprattutto le bambine, le ragazze e le donne, e che crea terreno fertile per situazioni come i matrimoni precoci, in cui le donne poco istruite anche sui propri diritti non possono liberarsi dalle oppressioni.
ActionAid e l’alfabetizzazione: il cambiamento giorno per giorno
Il diritto all’istruzione è sancito nella Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia, firmato anche dall’Italia nel 1991. Significa che gli uomini, le donne e i bambini analfabeti nel mondo si sono visti negare un diritto che spettava loro dalla nascita.
Grazie all’adozione a distanza, negli anni, ActionAid è riuscita a restituire a molti questo diritto. In Ghana ad esempio, abbiamo costruito una scuola a Sagnarigu, in una zona della comunità dove i bambini erano costretti a camminare per ore per poter partecipare alle lezioni per la formazione primaria. In Bangladesh invece, abbiamo organizzato molte attività comunitarie scolastiche, non solo per i più piccoli ma anche per gli adulti. Attività che non si muovono solo intorno all’insegnare a leggere e scrivere, ma che riguardano anche tecniche di agricoltura sostenibile, leadership femminile e gestione delle emergenze climatiche. Il lavoro portato avanti negli anni da ActionAid in tutto il mondo è votato all’idea che il diritto allo studio non serva solo a nutrire la mente, ma riesca a rialzare intere comunità che guarderanno al futuro e al mondo con altri occhi. Questo è parte integrante del concetto di “scuola” e tutti meritano di poterlo provare. Aiutaci anche tu, bastano 82 centesimi al giorno: dona ora!