La Giornata Mondiale dell’Aiuto Umanitario del 19 agosto onora le organizzazioni e gli operatori umanitari che sono presenti in tutto il mondo quando c’è un’emergenza. È stata istituita dall’Onu nel 2009, dopo il bombardamento avvenuto nel 2003 nel quartier generale Onu in Iraq, durante il quale persero la vita 22 persone. Tra queste c’era l’alto ufficiale delle Nazioni Unite Sérgio Vieira de Mello, che per più di trent’anni ha lavorato a stretto contatto con le vittime dei conflitti.
Senza lavoro umanitario, milioni di persone nel mondo non riceverebbero assistenza immediata e continuativa in situazioni di estrema vulnerabilità.
La giornata internazionale dell’aiuto umanitario 2022
Sono migliaia i volontari che hanno scelto di dedicare la propria vita a questo nobile compito. Nel 2021 235 milioni di persone in 26 differenti Nazioni sono state coinvolte in un qualche tipo di emergenza umanitaria e hanno avuto bisogno di protezione. Nel 2019, gli operatori umanitari rimasti uccisi, attaccati o rapiti sono stati 483, e nel 2020 le minacce al loro lavoro non si sono fermate, neanche davanti alla pandemia.
La giornata mondiale dell’aiuto umanitario si muove sempre intorno a tematiche specifiche, capaci di mostrare alle persone che apparteniamo tutti allo stesso Pianeta, e per promuovere un’importante consapevolezza: è necessario riconoscere il benessere e la dignità dei sopravvissuti alle crisi e di coloro che lavorano incessantemente per garantirgli umanità. Tra gli ultimi temi trattati c’è quello de “La razza umana”, per sensibilizzare le azioni sull’emergenza climatica e sui suoi effetti, ancora più visibili sui popoli più vulnerabili.
Le storie di ActionAid
Lo staff di ActionAid conosce molto bene le emergenze ambientali. Durante il terremoto di Haiti del 2021, ad esempio, costato la vita a più di duemila persone, gli effetti sono stati catastrofici non solo per le perdite subite dalla popolazione. Questa emergenza è arrivata in un contesto già profondamente provato dalla difficoltà di accesso agli ospedali, colmi di malati di Covid-19, e a pochi anni di distanza dall’ultimo terremoto devastante che aveva portato allo scoppiare di un’epidemia di colera, una delle malattie della povertà, che ha causato 9mila morti.
Grazie ai contributi del sostegno a distanza, ActionAid è presente ad Haiti dal 1997, e in questi anni ha formato la popolazione a rispondere prontamente alle crisi. Successivamente al terremoto, mentre sul territorio si attivavano la distribuzione di risorse e kit igienici, le donne leader istruite da ActionAid hanno coordinato gli interventi con estrema efficacia.
Un altro territorio che ha conosciuto nell’ultimo anno grandi difficoltà, che sarebbero state ancora più ingestibili senza aiuti umanitari, è sicuramente l’Afghanistan. Con il ritorno dei talebani, i diritti di donne e bambini sono meno rispettati ogni giorno che passa. Gli sfollati stanno soffrendo la fame, l’assenza di rifugi, di acqua e di servizi igienici. Si parla di 18 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, di cui più o meno la metà sono minori. Come se ciò non bastasse, nel 2022 il Paese è stato sconvolto ulteriormente da una forte scossa di terremoto.
Lo staff di ActionAid ha raggiunto Barmal, nel distretto di Paktika, dopo poco tempo dalla scossa. È una zona molto isolata che dista tre ore di viaggio dal più vicino ospedale. Grazie ai nostri volontari, è stato possibile raggiungere 800 famiglie con 200 kit alimentari, e iniziare a lavorare per ricostruire i collegamenti stradali e di comunicazione per coordinare i soccorsi. Le situazioni di emergenza hanno questo in comune: poco tempo a disposizione, persone coraggiose pronte all’azione, tantissimi uomini, donne e bambini in situazioni pericolose o di abbandono. C’è bisogno dell’aiuto di tutti, per sostenere non solo gli innocenti ma anche chi si sacrifica per rendere la loro vita migliore: dona ora!