Il 22 aprile sarà la Giornata della Terra: l’appuntamento annuale con la celebrazione del nostro Pianeta, che si ripete dal 1970, porta attenzione sulle azioni che, ogni giorno, possono fare la differenza per cambiarne le sorti. In questa 53esima Giornata Mondiale della Terra, miliardi di persone in più di 190 Nazioni si riuniranno per ricordare a tutti, dal singolo cittadino al più potente capo di Stato, che è necessario lavorare ogni giorno per salvaguardare il nostro Pianeta e combattere gli effetti del cambiamento climatico.
Earth Day: tutti i giorni!
Ci sono molti modi per ridurre il proprio impatto ambientale.
L’importanza di prestare attenzione alla qualità di ciò che si compra. È il caso dell’industria del fast fashion e degli abiti low cost che costano invece molto all’ambiente in termini di uso di acqua, deforestazioni massicce e produzione di inquinanti; i capi vengono inoltre prodotti in fabbriche che sfruttano i lavoratori nei Paesi del Sud del mondo, costretti a lavorare in condizioni proibitive e senza possibilità di ribellarsi; una parte della produzione, composta di resi e prodotti non più di moda, ma anche delle “donazioni” dei singoli cittadini, finisce infine costantemente in discarica. Solo in Ghana ogni settimana arrivano 15 milioni di capi d’abbigliamento occidentale impossibili da riciclare a causa dei materiali completamente sintetici di cui sono composti.
Un altro modo per abbassare il proprio impatto ambientale ogni giorno, è ridurre il consumo di carne animale. Una pratica che fa bene non solo alla salute del singolo, ma anche al pianeta terra: ben un quarto delle emissioni globali di gas serra deriva dal settore agricolo, e il 60% di queste è legato alla produzione intensiva di carne e derivati animali.
Giornata della Terra: cosa significa davvero “fenomeno ambientale estremo”?
Alluvioni, siccità, cicloni, sono una realtà per molti Paesi, in particolar modo quelli del Sud del mondo che ne stanno pagando gli effetti più estremi. Raccolti distrutti, intere comunità spazzate via, vittime e feriti, ma anche orfani e malattie. Questi sono alcuni degli effetti che si protraggono a lungo, dopo che un Paese è stato interessato da un disastro ambientale.
Si stima che tra il 2030 e il 2050 i cambiamenti climatici provocheranno 250mila decessi in più ogni anno (fonte: Earthday.org). Non solo per l’evento in sé ma perché, passata la “tempesta”, c’è una prima e definitiva conseguenza sulla vita di ogni Nazione: ulteriore povertà. Da questo punto focale si diramano moltissimi altri effetti: fame, malattie, schiavitù. E i Paesi con le strutture sanitarie più in difficoltà dovranno affrontare i problemi più gravi.
Bangladesh: tra alluvioni e stress idrico
In Bangladesh, il 36% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema. Ogni anno, un terzo del territorio è soggetto a inondazioni che colpiscono ogni volta più di dieci milioni di persone, peggiorando una situazione già molto difficile. Nella parte meridionale, invece, la popolazione sta soffrendo uno stress idrico senza precedenti che ha causato una crescente salinità dell’acqua sotterranea, portando un aumento dei casi di colera e dissenteria.
Il terremoto in Indonesia
Il terremoto di magnitudo 7.5 e lo tsunami che hanno colpito l’Indonesia nel settembre del 2018, hanno causato più di 1500 vittime, ferendo 2600 persone e lasciando 700mila uomini, donne e bambini senza casa.
In Africa: cicloni, inondazioni e siccità
In Africa, i fenomeni atmosferici violenti sono in aumento. Da qui proviene buona parte dei cosiddetti migranti ambientali: persone costrette a lasciare la propria terra perché ormai invivibile. Il ciclone Kyarr che ha colpito la Somalia è stato il più intenso registrato negli ultimi 12 anni e ha causato precipitazioni che hanno inondato intere comunità, lasciando 100mila bambini e famiglie senza casa. L’altra faccia della medaglia si chiama siccità, e riguarda 12,8 milioni di persone tra Somaliland, Etiopia e corno d’Africa. In Kenya, invece, gli agricoltori hanno visto una perdita del 90% del bestiame a causa della carenza d’acqua, e le dighe sono al momento completamente prosciugate. Tra le azioni concrete che è possibile mettere in atto per dare il proprio contributo in occasione della Giornata Mondiale della Terra c’è sicuramente anche quella di donare. Per fare la tua parte puoi adottare a distanza un bambino che vive nei Paesi più colpiti dagli effetti del cambiamentoclimatico: adotta ora!