L’11 ottobre si celebra la Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze. Un modo per permettere a sempre più persone di prendere coscienza della condizione in cui vivono molte giovani ancora vittime di tantissime violenze e privazioni.
Come nasce la giornata internazionale delle bambine e delle ragazze?
Nel 1995, 25 anni fa, si è tenuta a Pechino la Conferenza Mondiale sulle Donne; in quell’occasione, sono state stilate delle linee guida che tutte le nazioni avrebbero dovuto adottare per garantire l’uguaglianza e le pari opportunità tra uomo e donna. Il Piano d’Azione Mondiale era diviso in tre principali obiettivi: garantire la piena uguaglianza fra i sessi ed eliminare le discriminazioni sessuali; integrare e permettere la piena partecipazione delle donne allo sviluppo della società; consentire un maggior contributo delle donne nel rafforzamento della pace mondiale.
Nel dicembre del 2011, l’ONU ha dichiarato l’11 ottobre la Giornata Internazionale che sarebbe stata utile negli anni per puntare i riflettori sulla condizione delle giovani donne nel mondo, l’accesso alla formazione, la possibilità di avere una vita sana e sicura, durante i primi anni critici della crescita e per il resto della loro vita. Eppure, questo risultato è ancora lontano.
In tanti paesi del Sud del Mondo, nascere “femmina” significa dover affrontare atrocità come la mutilazione dei genitali, matrimoni precoci, e vedersi precluso per sempre l’accesso all’istruzione. In tutto il mondo, 1 ragazza su 4 tra i 15 e i 19 anni non ha mai avuto una formazione scolastica e non ha un lavoro. La media per i coetanei maschi è di 1 su 10. Per il 2021 si prevede che 435 milioni di donne e ragazze vivranno con meno di 1,90 $ al giorno. La violenza fisica o sessuale è una realtà che 1 donna su 3 ha vissuto almeno una volta in tutto il mondo, e durante la pandemia di COVID-19 il numero delle violenze domestiche si è intensificato.
“Girls Club”: una storia di speranza dal Ghana
La Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze nel 2020 ruoterà attorno alla tematica dell’empowerment femminile con lo slogan “My voice, Our Equal Future” (la mia voce, il nostro futuro di uguaglianza). È proprio il concetto che ActionAid promuove in Ghana, attraverso la creazione dei “Girls Club”.
Il Ghana è tra i paesi dove la disuguaglianza di genere è ancora molto forte. Le ragazze e le donne vengono discriminate in molti ambiti, a partire dalle scuole. A una ragazza non viene garantita un’educazione perché non viene ritenuta necessaria, il suo compito è quello di gestire la famiglia e i bambini più piccoli per essere pronta un giorno a diventare una moglie. Questa negazione del diritto fondamentale all’istruzione non è solo grave di per sé, ma rappresenta la punta dell’iceberg dei diritti negati a causa della diseguaglianza di genere.
Così nel 2018 sono nati i “Girls Club”, in Ghana. Un programma di empowerment femminile realizzato da ActionAid che è partito con 9 comunità scolastiche e 350 giovani ragazze. Il “Girls Club” è un luogo dove si insegna alle donne di domani ad essere consapevoli dei propri diritti e delle proprie responsabilità, e ad avere il coraggio di prendersi il proprio posto nel mondo anche davanti alla loro famiglia, agli insegnanti, ai leader di comunità e al governo. La fiducia in loro stesse, lo sviluppo di potenzialità di leadership, la possibilità di avere delle ambizioni e combattere per realizzarle: sono tutti concetti che vanno fatti interiorizzare uno a uno, soprattutto in una nazione in cui alle donne viene detto da subito di non avere altre aspirazioni oltre all’essere brave mogli e madri. In pochissimo tempo dall’inizio del programma, molte di queste giovani ragazze sono già diventate rappresentanti delle proprie classi scolastiche e altre hanno trovato supporto per convincere le proprie famiglie a farle andare a scuola.
Il bello dell’empowerment è questo: una volta piantato, il seme della consapevolezza non tarda molto a dare i suoi frutti. Per dirla con le parole di James Emman Kwegyir Aggrey, uno degli esponenti più importanti della storia africana: “Se educhi un uomo, educhi un individuo. Ma se educhi una donna, formi una nazione intera”. Aiutaci a continuare la nostra opera di migliorare la condizione femminile nel mondo: dona ora!