Il 22 aprile è la giornata della Terra: giunta alla sua 50esima edizione, la giornata è stata istituita nel 1970 dal senatore ambientalista Gaylor Nelson.
La giornata della terra 2020
Questo 50° anniversario cade in un momento particolare per il nostro pianeta, in cui non sarà possibile organizzare raduni e manifestazioni all’aria aperta. Questo fermo obbligatorio dovuto al Covid-19 e che interessa buona parte del mondo, ha permesso però al pianeta di respirare meglio grazie al calo dell’inquinamento e al cambiamento repentino delle abitudini di intere nazioni.
Mai come in questi ultimi anni si sono fatte sentire le voci della “Green Generation”, che guardano a un futuro di energie rinnovabili, consumo sostenibile e un sistema sociale che permetta di rispettare e rinforzare la salute del pianeta. È parte di questo grande piano uno dei punti degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030, che prevede la riduzione di emissioni e la distribuzione delle risorse in modo più equo tra le nazioni.
Prendersi cura della terra: il progetto Cambogia
È proprio la sostenibilità il centro dell’azione di ActionAid e dei suoi partner in Cambogia. Un luogo dove l’istruzione, il lavoro, e le risorse sono scarse, soprattutto nelle zone rurali. Il Ministero dell’Istruzione, della Gioventù e dello Sport della nazione, ha implementato programmi che hanno come obiettivo quello di garantire ai giovani un lavoro e una formazione, soprattutto nei settori dell’orticoltura, dell’allevamento di animali e del tessile, attività che possono essere sfruttate per incentivare la crescita dei villaggi di appartenenza. Ma riuscire a portare questo progetto in tutta la Cambogia, costellata di aree isolate, è molto difficile, perché mancano risorse, materiali e infrastrutture.
Per risolvere queste barriere, ActionAid al fianco dei partner locali come SAMAKI e CWDCC, ha pianificato l’intervento in varie regioni rurali. Dal 2016, anche grazie al lavoro del Dipartimento provinciale dell’educazione, sono state investite risorse per creare aule, come quelle della scuola primaria di Kdat interamente dedicata allo studio dell’informatica, e offrire formazione agli insegnanti, che hanno potuto imparare i programmi e le tecniche per permettere di sviluppare un’agricoltura sostenibile nelle zone rurali.
Contestualizzando l’intervento alla sfera locale, si raggiungono primariamente due obiettivi: il rispetto dei luoghi e delle usanze locali, e il contrasto ai cambiamenti climatici, rendendo la nuova formazione all’altezza delle aspettative del pianeta terra.
Insegnare agricoltura in Cambogia: la storia di Sokunthy
ActionAid e i suoi partner hanno formato in soli due anni 1053 studenti, di cui la metà giovani ragazze, dando lavoro a 32 insegnanti di cui 17 donne. Sokunthy Bou è una di loro: 32 anni, vive nel villaggio di Kraing, nella provincia di Kampot e insegna alla scuola Yusimi Boeung Touk. Ricorda che al suo arrivo nella struttura, la mancanza di investimenti e di mezzi aveva reso impossibile la coltivazione della terra, sia per l’assenza dei semi che per la poca preparazione degli insegnanti.
La sua scuola è stata tra quelle selezionate dall’associazione SAMAKY per incentivare lo sviluppo del programma di educazione previsto dal ministero. Il primissimo step del programma prevedeva proprio la formazione di Sokunthy alla scuola di Siem Reap, dove il programma era già stato attuato con successo, e dove ha imparato le tecniche di agricoltura sostenibile da portare nelle sue aule. Dopo due anni di lavoro, i suoi ragazzi hanno coltivato un orto che mai come in questo caso significa vita: offre agli studenti un mestiere, interessa gli investitori, ed è simbolo di un’agricoltura fatta di rispetto.
Il programma supportato da ActionAid e SAMAKY ha assicurato un futuro di formazione agli studenti che garantirà il progresso a questo e ad altri villaggi. Nella giornata mondiale della terra, parlare di agricoltura ci ricorda che è proprio dalla terra che abbiamo iniziato. ActionAid si impegna quotidianamente ad aiutare a costruire un futuro nelle zone dove le risorse che il pianeta ci mette a disposizione sono scarse, e a trattarle con cura e rispetto. Grazie alle adozioni a distanza, è possibile fornire sostegno alle intere comunità rurali, insegnando loro a sviluppare un’agricoltura sostenibile.