
Ogni anno, il 6 febbraio si celebra la Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF), una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 2012 per sensibilizzare l'opinione pubblica su una pratica che rappresenta una grave violazione dei diritti umani di donne e bambine. Questa giornata invita il mondo intero a mobilitarsi per eliminare un fenomeno che colpisce milioni di persone, causando sofferenze fisiche, psicologiche e sociali durature.
Le Mutilazioni Genitali Femminili comprendono tutte le pratiche che comportano la rimozione totale o parziale dei genitali femminili per motivi non medici. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che oltre 200 milioni di ragazze e donne nel mondo abbiano subito questa pratica, concentrata in circa 30 paesi, principalmente in Africa, Medio Oriente e Asia.
Spesso praticata su bambine tra i 5 e i 15 anni, la MGF non ha alcuna base religiosa o sanitaria ma resta profondamente radicata in tradizioni culturali tramandate di generazione in generazione.
Lo scorso dicembre l’End FGM European Network ha pubblicato un paper proprio sulle interpretazioni religiose errate e il razzismo istituzionale alla base di alcune credenze che vedrebbero le mutilazioni come atti religiosi.
Le conseguenze delle MGF sono devastanti: possono causare gravi complicazioni mediche, tra cui infezioni, emorragie e problemi durante il parto, oltre a traumi psicologici che spesso accompagnano le vittime per tutta la vita. Si stima che 4,3 milioni di bambine siano a rischio di subire MGF ogni anno, un dato che richiede un’azione urgente e concertata a livello globale.
Testimonianze di donne mutilate: la storia di Cristine
Si chiama Christine, vive in Kenya, in un piccolo villaggio a West Pokot. È una delle vittime di MGF, la Mutilazione dei Genitali Femminili, una delle più gravi violazioni dei diritti umani a cui ancora oggi sono sottoposte donne, bambine e ragazze. È una prassi che in Kenya è formalmente illegale. Ma allora perché le MGF vengono ancora praticate clandestinamente nei piccoli villaggi come quello di Christine? Perché la tradizione è dura da combattere: finché non l’ha subita, infatti, ha dovuto scontrarsi con i pregiudizi e la discriminazione di membri della sua comunità, che non le permettevano neanche di fare le cose più semplici, come mungere le capre per dare da mangiare alla bambina che aveva avuto in giovanissima età, a conseguenza di un matrimonio forzato.
È stata la fortissima pressione sociale che ha dovuto subire a “convincerla” a sottoporsi alla terribile pratica delle MGF: la mutilazione era vista come “necessaria” per permetterle di venire accettata. Per farla, Christine ha rischiato la vita. Ha iniziato a sanguinare copiosamente, e solo l’intervento di alcune donne della comunità ha evitato il peggio.
Le testimonianze di donne che hanno subito l’infibulazione, o altri tipi di mutilazione genitale femminile sono tantissime, e purtroppo le storie come quella di Christine non sono isolate.
L'impegno di ActionAid e l'End FGM European Network
ActionAid è impegnata in prima linea per combattere le mutilazioni genitali femminili attraverso progetti di sensibilizzazione, educazione e supporto alle comunità più colpite. Parte fondamentale di questa missione è la collaborazione con l’End FGM European Network, una rete europea che unisce organizzazioni da diversi Paesi con l’obiettivo comune di porre fine a questa violenza di genere.
L’End FGM European Network lavora su più fronti:
- Advocacy: promuove politiche e leggi che vietino le MGF e tutelino le sopravvissute.
- Formazione: educa professionisti, come medici, insegnanti e operatori sociali, per riconoscere e prevenire i casi.
- Supporto alle vittime: offre servizi di aiuto psicologico e legale per le donne che hanno subito mutilazioni.
ActionAid, come membro attivo di questa rete, collabora per creare campagne di sensibilizzazione, influenzare le politiche pubbliche e sostenere le comunità affinché abbandonino questa pratica dannosa.
Un esempio concreto dell’impegno di ActionAid è il lavoro nelle comunità locali, dove donne e leader vengono coinvolti in programmi educativi per comprendere i rischi delle MGF e promuovere alternative culturali che rispettino la dignità e i diritti delle bambine e delle donne.
Ma il tema va affrontato anche in Occidente per superare gli stereotipi e sensibilizzare anche chi non lo vive da vicino come un suo problema. Tra le campagne promosse da ActionAid anche il podcast "La mia parte" ha affrontato il tema delle mutilazioni genitali femminili nell’episodio “Il corpo è mio” ascoltabile su Spotify.
Perché è importante agire ora contro le MGF
La Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili nasce anche per ricordarci che non si tratta solo di una questione lontana: il fenomeno riguarda anche l’Europa, dove si stima che 600.000 donne vivano con le conseguenze delle mutilazioni genitali femminili e circa 190.000 bambine siano a rischio. La pandemia di COVID-19 ha aggravato la situazione, aumentando il rischio per molte bambine a causa di matrimoni forzati e interruzioni nei programmi di prevenzione.
Combattere questa pratica significa difendere il diritto alla salute, all’uguaglianza e all’autodeterminazione di ogni donna e bambina. È fondamentale coinvolgere uomini e ragazzi nel cambiamento, trasformando le norme sociali che perpetuano le MGF e promuovendo una cultura basata sul rispetto e sull’uguaglianza di genere.
Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili: unisciti al cambiamento
Il cambiamento comincia con la consapevolezza. Informati, condividi e supporta le iniziative di ActionAid e dell’End FGM European Network. Puoi contribuire sostenendo i progetti che lavorano sul campo e dando voce a questa causa.
Ogni singola azione conta: insieme possiamo dire basta alle mutilazioni genitali femminili e garantire a tutte le bambine un futuro libero, sicuro e ricco di opportunità. Adottare una bambina a distanza è un modo concreto per permetterle di superare le disuguaglianze di genere che la vedono costretta a matrimoni precoci e forzati, violenze e soprusi fisici e psicologici.