Le pratiche di mutilazioni genitali femminili (MGF) sono riconosciute a livello internazionale come una violazione estrema dei diritti e dell’integrità delle donne e delle ragazze. Ciò nonostante, si stima che circa 68 milioni di ragazze in tutto il mondo rischiavano di subire questa pratica prima del 2023.
Cosa sono le MGF: numeri e statistiche del fenomeno a livello globale
Sono finora 200 milioni le donne e le ragazze in tutto il mondo che hanno subìto la mutilazione genitale femminile. Le MGF sono state identificate in almeno 92 Paesi, con una prevalenza significativa in Africa centrale, alcune aree del Medio Oriente e dell'Asia. In Somaliland, in particolare, il 98% delle ragazze tra i 15 e i 19 anni è stata circoncisa secondo questo metodo, e ogni anno in Africa 3 milioni di ragazze sono a rischio di essere mutilate.
In Italia, stime del 2019 indicano la presenza di 87.600 donne subire questo fenomeno, di cui 7.600 minorenni, e circa 5.000 bambine a rischio nelle comunità nigeriane, etiopi ed egiziane residenti nel Paese.
Le MGF fanno parte della cultura di alcune comunità e rappresentano il rito di passaggio dall’età infantile all’età adulta per le ragazze. Vengono praticate per preservare “la purezza” e hanno gravi conseguenze sulla vita delle giovani donne a livello psicologico e fisico. Espongono il corpo a maggior rischio di infezioni, complicazioni durante il parto e problemi di salute a lungo termine.
Rifiutare di sottoporsi alla mutilazione genitale può provocare gravi ripercussioni sociali su ogni ragazza, tra cui: essere rifiutata dalla famiglia, diventare un’emarginata, in alcuni casi vedersi negato il diritto di parlare in pubblico. Gli uomini e i ragazzi invece crescono aspettandosi di sposare qualcuno che è passato per questa procedura, che è in alcune culture una precondizione al matrimonio.
Esiste una forte connessione tra le MGF e il fenomeno delle spose bambine e i matrimoni precoci, poiché entrambe le pratiche sono radicate in tradizioni che limitano i diritti delle donne e delle ragazze, influenzando la loro libertà di accedere a educazione, cure mediche e opportunità.
L’adozione a distanza: cosa stiamo facendo contro le MGF
Il lavoro di sensibilizzazione, prevenzione e sostegno alle vittime è cruciale per affrontare e contrastare le MGF, promuovendo i diritti e la protezione delle donne e delle ragazze coinvolte. Come ActionAid lavoriamo da anni con le comunità dove le mutilazioni femminili sono una tradizione, organizzando incontri e percorsi di sensibilizzazione ed empowerment con donne e uomini, per informare sui rischi fisici e psicologici della pratica.
Sono in atto programmi educativi che mirano a cambiare le percezioni culturali nelle zone più colpite, e programmi di supporto diretto alle sopravvissute per garantire loro sostegno legale e psicologico, ma anche case sicure dove trovare rifugio. Per promuovere il cambiamento sociale, collaboriamo con i leader locali e di comunità, che hanno un forte impatto sulla scelta delle famiglie di proseguire o meno la tradizione.
Secondo il report di ActionAid UK, sono stati fatti molti progressi negli ultimi venti anni per fermare le MGF. In particolare, nell’Africa Orientale il fenomeno è crollato all’8% nel 2016 dal 71,4% del 1995.
Purtroppo, con la crescita della popolazione globale, il numero complessivo di donne e ragazze a rischio di MGF continua però a salire.
Grazie al supporto dei nostri donatori possiamo cambiare il destino di tante bambine e ragazze. L’adozione a distanza è uno strumento potentissimo, in grado di garantire loro un futuro diverso, fatto di amore e di diritti. L’istruzione e la sensibilizzazione sono in grado di mettere fine ai matrimoni precoci e le mutilazioni genitali, per garantire alle nuove generazioni una vita libera dalla violenza.
Facciamo la differenza insieme con il sostegno a distanza: dona ora!