Visto che la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si avvicina, ci siamo chiesti: come raccontare in maniera efficace la giornata di una bambina che vive in uno dei Paesi più poveri del mondo? Evidenziando, al contempo, i tanti, troppi diritti negati ai bambini? Per riuscirci nel modo migliore, ci siamo fatti dare una mano da Gud. Che ha disegnato queste quattro vignette, una per ognuno dei momenti fondamentali della giornata.
Si comincia di mattina…
Le bambine devono camminare anche per diversi chilometri prima di arrivare a scuola. Con tutti i pericoli ai quali possono andare incontro durante il tragitto. La lontananza delle scuole è uno dei motivi che determina l’abbandono scolastico.
…si arriva a scuola…
Secondo i dati del World food programme, ogni giorno ci sono circa 66 milioni di bambini che frequentano le lezioni a stomaco vuoto. Per rendere l’idea, questo numero è più della popolazione italiana.
…poi c’è il doposcuola…
Secondo i dati dell’International labour organization, nel mondo ci sono circa 168 milioni di bambini e giovani che sono costretti a lavorare. I più “fortunati” lo fanno dopo che sono andati a scuola. Altri, invece, a scuola non ci vanno proprio. La maggior parte di loro è impiegata nel settore agricolo.
…e infine si torna a casa
Specialmente nei Paesi più poveri del mondo, le bambine, che poi diventeranno ragazze e donne, hanno un ruolo subalterno rispetto agli uomini. Per loro, il futuro è semplicemente sposarsi, avere dei bambini, accudirli e badare alla casa. Fine.
Ecco: questa è la giornata di una bambina che è nata in uno dei Paesi più poveri del mondo. È per sensibilizzare su tale questione che ogni anno, il 20 novembre, si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Che diventa anche una grande occasione per dare per il proprio contributo. Come? Grazie all’adozione a distanza.