La favela è una pianta che cresce nel terreno semiarido del Brasile che si trova nella parte nordest del Paese. Ma con il nome di Favelas si indicano le più conosciute baraccopoli (o slum) brasiliane, in cui vivono più di undici milioni di persone senza diritti.
Cosa sono le Favelas?
Le favelas sono vere e proprie città, composte da baracche e case di mattoni ospitano milioni di persone che vivono con meno di 100 dollari al mese, e si trovano in tutto il Sud America. La prima baraccopoli di questo genere è nata nel 1896 quando il governo brasiliano smise di pagare i soldati e non diede loro delle case in cui vivere. Decisero così di occupare la zona collinare vicina a Rio de Janeiro, e rinominarono il terreno “Morro de Favela”, dal titolo del loro accampamento durante la guerra.
Dagli anni Novanta, le favelas sono cresciute a dismisura nei pressi delle città, anche a pochi passi dai quartieri benestanti. Le case fatiscenti sono costruite con scarti recuperati dalle discariche a cielo aperto, spesso dannosi per la salute, come le lamiere di Eternit. Sono luoghi non riconosciuti dallo Stato e anche per questo non ricevono energia elettrica, non hanno acqua né fognature funzionanti.
Gli abitanti delle favelas, per la legge, non esistono. Non hanno documenti né indirizzi e questo rende impossibile conoscere con certezza il loro numero. Con il passare degli anni, le favelas sono diventate sempre più grandi e pericolose. Qui la legge è dettata dai narcotrafficanti e dalle lotte tra bande, mentre la polizia non risparmia pestaggi e arresti sommari.
In Brasile, le favelas principali sono 3: Cidade de Deus, Rocinha ed Heliópolis. Cidade de Deus è la più povera di Rio de Janeiro: fu costruita negli anni ‘60 per ospitare 20mila persone, e oggi ne accoglie 60mila. Il 23% di loro vive sotto la soglia della povertà, mentre a governare le strade ci sono bande criminali che spesso coinvolgono anche i bambini nello spaccio di droga. Rocinha si trova tra le 700 favelas che esistono solo intorno a Rio de Janeiro, e contiene più di 70mila persone che vivono senza cibo, acqua potabile, elettricità e servizi sanitari. Infine, nella città di São Paulo, c’è Heliópolis: tra le più popolose della zona, è casa per circa 200mila persone, ed è stata riconosciuta come sobborgo dal governo negli anni Novanta. La zona sta vedendo un lento processo di urbanizzazione intorno alle baracche, ma ha ancora le apparenze di una favela.
I problemi del Brasile: la povertà e i diritti negati ai bambini
La povertà, in Brasile, riguarda 210 milioni di persone. Queste famiglie, non possono permettersi neanche il cibo per sopravvivere. Gran parte della terra brasiliana, infatti, è dedicata a monocolture per il commercio, e solo il 3% della popolazione possiede campi coltivabili, mentre la maggior parte non ha alcun diritto sui terreni dove vive e lavora da generazioni. Come sempre, inoltre, la povertà si accompagna a una serie di altri diritti negati ai bambini e al popolo del Brasile: la sanità, inesistente, e la scuola, preclusa a un bambino su 7, che va ad aumentare la quantità di analfabeti del Paese, arrivata a12 milioni di adulti.
Il lavoro di ActionAid in Brasile
A Heliópolis abbiamo aperto i CCA (Child and Adolescent Center), centro in cui bambini e adolescenti possono giocare e fare attività in un luogo sicuro. Abbiamo anche organizzato un Osservatorio guidato dai giovani della baraccopoli che si pone due obiettivi: raccogliere dati su salute, istruzione, cultura, tempo libero, strutture pubbliche, commercio, servizi e tutti i dati demografici del territorio; promuovere la conservazione della memoria di Heliópolis rafforzando la storia di conquiste e lotte di questa comunità.
A Rocinha, ActionAid ha lavorato per portare ai bambini un asilo in cui essere sicuri, iniziare a studiare e avere spazi per giocare. Abbiamo costruito un centro polifunzionale con biblioteca, ludoteca, orto urbano e una mensa. Nel centro abbiamo conosciuto bambini come Manuela, che ha perso il papà e il fratello per un incidente d’auto, e viveva con la mamma nella strada numero 2 di Rocinha. Ora hanno cambiato casa e si sono trasferite a 20 minuti dalla favela, ma Manuela continua a frequentare l’asilo di Rocinha: ama coltivare la frutta e andare con la madre alle lezioni gratuite di capoeira. La sua compagna Jamile invece sogna di diventare una ballerina, mentre a Cidade de Deus, Kainã vuole diventare un calciatore, come tanti calciatori famosi che proprio nelle favelas hanno iniziato a giocare a pallone. Nel centro polifunzionale di ActionAid ha trovato il suo campo da calcio, nuovo e al coperto, dove può esercitarsi per coltivare il suo sogno. La differenza tra questi bambini e le decine di migliaia che vivono nelle favelas è solo una: l’incontro con qualcuno che gli ha dato un’opportunità. Aiutaci anche tu a raggiungerne il più possibile: dona ora!