Empowerment femminile

Cos’è l’empowerment femminile

Empowerment femminile significa dare alle donne e alle ragazze la possibilità concreta di scegliere, decidere, agire. Significa garantire loro gli strumenti per diventare protagoniste della propria vita: accesso all’istruzione, alla salute, al lavoro dignitoso, alla partecipazione politica. Ma empowerment è anche consapevolezza del proprio valore, libertà di esprimersi, autonomia economica. Non si tratta di "concedere potere", ma di rimuovere gli ostacoli che ne impediscono l’esercizio. Perché nessuna trasformazione è possibile senza la voce e la forza delle donne.

L’empowerment femminile è al centro dell’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che punta a eliminare ogni forma di discriminazione e violenza di genere. La parità non è solo una questione di diritti umani: è una condizione necessaria per costruire un futuro giusto, inclusivo e sostenibile. L’Agenda lo dice chiaramente: senza la piena partecipazione di donne e ragazze, non possiamo raggiungere gli altri obiettivi globali, dall’istruzione alla lotta alla povertà, dalla giustizia climatica allo sviluppo economico.

Obiettivi: dal cambiamento personale a quello collettivo

L’empowerment inizia da piccoli gesti quotidiani: una ragazza che frequenta la scuola, una madre che avvia una piccola attività, una giovane che si informa sui propri diritti. Questi passi, che sembrano individuali, generano effetti a catena. Perché una donna che conquista indipendenza, influenza positivamente la sua famiglia, la sua comunità, la società. L’empowerment femminile ha quindi una doppia direzione: personale e collettiva, privata e pubblica, trasformativa per chi lo vive e per chi le sta intorno.

Esempi di empowerment femminile

Immagina una cooperativa di donne in Bangladesh che produce abiti e garantisce un reddito dignitoso alle lavoratrici. O una ragazza in Kenya che, grazie a una borsa di studio, evita di diventare una delle tante spose bambine e può sogna di diventare medico. O ancora, le donne contadine in Brasile che si organizzano per accedere alla terra e difendere l’ambiente. Questi non sono solo esempi di successo: sono storie di riscatto, di diritti conquistati, di comunità che cambiano perché le donne prendono parola e spazio.

In Brasile il futuro delle donne è ancora segnato dall’incertezza, ma la voglia di cambiamento è tanta. Molte sono le ragazze che si sono mobilitate a manifestare. . Ogni giorno, è impegnata per rivendicare il diritto delle donne alla terra cha lavorano e per difenderle dalla violenza. Le donne in Brasile non hanno per niente vita facile. Fin da quando sono bambine o giovani ragazze. Infatti, in questo Paese, bambine e ragazze sono impegnate il doppio più dei coetanei maschi nei lavori domestici. Come per dire che il loro futuro può essere soltanto sposarsi, avere dei figli e badare alla casa. Ma il capitolo più preoccupante è rappresentato dalla violenza sulle donne. Le situazioni più gravi si riscontrano nelle favelas dove gli scontri a fuoco tra spacciatori e forze dell’ordine sono quasi all’ordine del giorno in un contesto dove già non sono garantiti i servizi essenziali per una vita dignitosa e rispettati i diritti fondamentali.

In Nepal, paese sconvolto dal dramma del terremoto alle donne non vengono riconosciuti i loro diritti. Ma, nonostante le numerose e quasi insormontabili difficoltà, donne come Sumitra hanno deciso di non arrendersi, di sognare un futuro migliore per i propri figli. Sumitra vive in un piccolo villaggio nel distretto di Dolakha. La sua esistenza è segnata dalla povertà: con il raccolto riesce a sfamare la famiglia solo per tre mesi, per il resto dell’anno lei e suo marito devono acquistare il cibo e non hanno i soldi per farlo. Per cercare di racimolare un po’ di denaro, Sumitra alleva e vende capre. Suo marito potrebbe guadagnare di più ma sarebbe costretto ad andare molto, troppo lontano. Sumitra parla ai suoi quattro figli dei diritti delle donne, di come le donne in Nepal possono e devono progredire. E non si ferma qui. Si reca a Lapilang e nei villaggi più grandi per protestare e far valere i propri diritti insieme alle altre donne del Nepal. Chiedono parità di genere e la possibilità di possedere terreni in un Paese che vorrebbe le donne relegate a casa a fare i lavori domestici, sottoposte ai mariti.

Empowerment femminile nel mondo: le disuguaglianze restano

L’empowerment femminile non ha lo stesso significato ovunque. In molti paesi, le barriere sono ancora enormi: leggi discriminatorie, violenze sistemiche, povertà diffusa, stereotipi radicati. Le bambine spesso non possono andare a scuola. Le donne hanno meno accesso alle risorse, meno protezione legale, meno voce nei processi decisionali. Anche nei contesti più avanzati, la parità è lontana: il gender pay gap, la sotto-rappresentanza nei ruoli di leadership, la violenza domestica continuano a frenare l’autonomia femminile. Per questo l’empowerment va adattato, contestualizzato, sostenuto in modo continuo.

Sviluppo socioeconomico: perché l’empowerment è la chiave

Quando le donne lavorano, studiano, partecipano, l’intera società ne trae beneficio. L’empowerment femminile migliora la salute e l’istruzione dei figli, riduce la povertà, rafforza le economie locali, favorisce la pace. Secondo numerosi studi internazionali, l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro e nei processi decisionali è uno dei fattori principali di crescita economica sostenibile. Non si tratta quindi solo di giustizia sociale, ma di una vera e propria leva di sviluppo.

Cosa fa ActionAid per promuovere l’empowerment delle donne e delle ragazze

ActionAid lavora ogni giorno, in oltre 40 paesi nel mondo, per promuovere l’empowerment femminile. Lo fa sostenendo l’accesso all’istruzione per le bambine, offrendo formazione e microcredito alle donne, supportando le reti locali che lottano contro la violenza di genere.

Attraverso il programma di adozione a distanza, contribuisce a creare comunità in cui le ragazze possano crescere libere, forti, consapevoli del proprio potenziale. Perché una donna che cambia la propria vita, può cambiare anche quella di chi le sta intorno.

Sostenere i diritti delle donne nel mondo è uno dei principali obiettivi di ActionAid e lo fa partendo dalle bambine e dalle ragazze fino a coinvolgere le intere comunità. La lotta ai matrimoni precoci ad esempio è fondamentale e la testimonianza delle spose bambine che anche grazie ad ActionAid hanno potuto riscattarsi per poi impegnarsi loro stesse nell’aiutare altre donne e diffondere una cultura di uguaglianza e diritti.

Adottare una bambina a distanza significa offrirle una prospettiva diversa, salvarla dalla pratica dei matrimoni precoci e dalla violenza domestica, proteggere la sua infanzia e permetterle di disegnare il suo futuro.