Il terremoto di Haiti del 14 agosto 2021 è costato la vita a quasi duemila persone, un numero purtroppo in crescita. È solo l’ultimo di una lunga serie di disastri naturali che hanno interessato l’isola, causando un numero elevatissimo di dispersi e sfollati.
Haiti: una storia in salita
Haiti è uno dei Paesi con il più alto tasso di povertà al mondo: ha una storia politica difficile e instabile, peggiorata da tutti i disastri climatici che l’hanno colpita negli ultimi vent’anni e non accennano a finire. L’emergenza ambientale è iniziata nel 2002, quando diverse tempeste tropicali colpirono il Paese causando più di 7mila sfollati, seguiti da altre decine di migliaia un paio di anni dopo sempre a causa delle piogge torrenziali. Ancora nel 2004, Haiti è stata colpita da entrambi gli uragani Ivan e Jeanne, che hanno portato ad altri 250mila sfollati e 3mila decessi.
Dopo 4 tempeste tropicali arrivate praticamente in contemporanea nel 2008, a gennaio 2010 il famoso terremoto di magnitudo 7.0 ha distrutto buona parte dell’isola, causando almeno 200mila morti. Dopo soli 8 mesi da questa tragedia, è esplosa un’epidemia di colera nei campi di prima assistenza post-terremoto. 800mila persone sono state infettate, 9mila sono morte.
Dal 2012 al 2018 Haiti ha affrontato molti altri uragani, mentre la popolazione è impegnata dal 2014 a protestare contro il proprio governo. All’inizio del 2021 è stato sventato un colpo di stato per rimuovere dalla sua carica il presidente Moïse, assassinato pochi mesi dopo.
Il 14 agosto, l’ultimo dramma: il terremoto di magnitudo 7.2, ancora più potente di quello del 2010 quando tutto il mondo si mobilitò per aiutare il popolo haitiano. A oggi sono ancora disperse 332 persone, con più di duemila morti e oltre 12mila feriti.
La risposta di ActionAid al terremoto di Haiti
Il terremoto è arrivato in una situazione già drammatica, caratterizzata da povertà, fame e violenza. Grazie ai contributi del sostegno a distanza, ActionAid è ad Haiti dal 1997. Lavoriamo da anni con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita degli sfollati, ma non solo. Abbiamo offerto una formazione specifica alla popolazione, informando le persone coinvolte sulle azioni da compiere per reagire prontamente davanti ai disastri ambientali. Immediatamente dopo il terremoto, il network che è nato da questo progetto, composto da donne leader istruite a gestire le emergenze, si è subito attivato aiutando ActionAid a coordinare gli interventi con più efficacia.
La direttrice di ActionAid Haiti, Angeline Annesteus, ha descritto una situazione drammatica che fa riemergere il vecchio trauma del terremoto di 10 anni fa: “le case e le infrastrutture di alcune delle zone più vulnerabili sono completamente distrutte”, ha dichiarato. Tra queste c’è il distretto di Jérémie, dove ActionAid sta sostenendo le operazioni di recupero tra le macerie.
Molte famiglie con anziani, donne e bambini non avevano altra scelta che dormire per la strada, con tutti i rischi che questo comporta. In questo momento stiamo quindi offrendo un riparo sicuro a chi ne ha bisogno, e distribuendo cibo e strumenti essenziali come coperte e kit d’igiene per donne e ragazze.
Alix Percinthe, il coordinatore di ActionAid Haiti nella zona di Grand’Anse, ha evidenziato l’urgenza di proteggere queste comunità che erano molto vulnerabili già da prima di questa tragedia. Molte persone sono ancora disperse sotto le macerie delle case che, crollando, hanno causato la morte di tante altre.
“C’è una grandissima difficoltà anche nell’accesso agli ospedali”, continua Percinthe, già colmi di malati di Covid-19 e danneggiati anche loro dal terremoto. Cinque ospedali a Corail, Carregour Charles, Duchity, Latiboliere e Pestel sono inoltre completamente inagibili.
Ogni aiuto fa la differenza: supporta anche tu il nostro impegno ad Haiti con l’adozione a distanza. Insieme potremo migliorare le condizioni delle comunità e rafforzare la risposta alle emergenze. Dona ora.