10 Maggio 2019

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Le spose bambine, costrette dalle famiglie a unirsi in matrimoni combinati in giovane (a volte giovanissima) età, sono 22 milioni nel mondo. Molte di loro subiscono violenza, sono costrette a lasciare la scuola e a vivere in situazioni di profondo isolamento. Provengono da paesi come Rwanda, Etiopia, Nigeria, Kenya, India, Pakistan e da tanti altri paesi dove i matrimoni precoci sono ancora una realtà.

Sono molte le associazioni in loco che lavorano per portare un vero cambiamento, guidato soprattutto dai giovani, principalmente donne. La Child Marriage Free Union, ad esempio, è un comitato contro i matrimoni preococi formato per il 51% da donne, lavora per favorire il dialogo e l’educazione con il governo, i leader religiosi e la società civile. E grazie a Save the Women and Children (SWC), realtà locale supportata proprio da ActionAid, le giovani ragazze a sud-ovest del Bangladesh hanno una possibilità in più di vivere un’infanzia felice. SWC lavora dal 1997 a Meghi e Jogodol per aiutare donne, bambini e comunità vulnerabili. Lavorando a stretto contatto con le comunità e il dipartimento dello sviluppo dei giovani e degli affari femminili, l’associazione è riuscita a raccogliere fondi per favorire il cambiamento sociale in Bangladesh. In questa terra infatti il 59% delle donne con età compresa tra i 20 e i 24 anni si è sposata prima dei 18 anni. Una di queste spose bambine era Sabina Yasmin, oggi capo della SWC, impegnata nell’eliminazione di tutte le forme di violenza contro donne e ragazze della sua comunità.

I risultati delle associazioni locali

Dopo un anno di lavoro, la comunità di Jogodol è stata dichiarata libera dai matrimoni precoci. Lo stanziamento dei fondi Firestarter ha fornito un aiuto senza precedenti per dare l’opportunità alle giovani ragazze di essere libere dalla violenza e poter scegliere chi sposare. Il direttore esecutivo di SWC ha dichiarato: “Se ActionAid continuerà a fornire supporto alle piccole organizzazioni come la nostra, potremmo garantire un futuro migliore alla comunità”.

Aiutare, dove serve

Aiutare, dove serve. Questo è da sempre l’obiettivo che ci guida. Lavoriamo attraverso numerose associazioni locali come COMBAT, nel nord del Ghana che si batte contro la violenza sulle donne. Donne come Fidos: 40 anni e 5 figli, Fidos è cresciuta, come tante, con la convinzione che fosse normale essere picchiata dal marito. Che fosse normale venire rapite per sposarsi. COMBAT è arrivato nel suo villaggio, aiutando lei e chi volesse partecipare a ricevere un addestramento da parte della polizia per proteggere la propria comunità. E la vita di Fidos è cambiata nell’esatto momento in cui ha mostrato la sua COMBAT ID al marito: le violenze domestiche sono cessate e, insieme agli altri sette abitanti del suo villaggio che fanno parte dell’associazione, lei ha iniziato a lavorare per proteggere le ragazze della sua comunità.

Quando una ragazza viene rapita, le squadre di COMBAT inviano una lettera alle loro controparti nel villaggio dove è stata portata. La lettera richiede il suo rilascio entro 24 ore, prima dell’arrivo della polizia. Questa minaccia è molto spesso più che sufficiente per far rientrare la ragazza. Il problema è che tante famiglie come quella di Fidos non fanno niente per salvare le proprie figlie dal rapimento, perché non sanno che la legge può aiutarli. E soprattutto, hanno pochissime risorse: la parte nord-occidentale del Ghana è una delle regioni più povere del mondo in cui il 70% delle persone vive sotto la soglia di povertà, raramente a conoscenza dei propri diritti umani.

Queste associazioni partner di ActionAid sono una risorsa insostituibile per queste giovani donne. Forniscono sì un supporto e una protezione, ma soprattutto portano fiducia, consapevolezza, e la conoscenza necessaria a prendere coraggio e trovare la forza di essere libere.

Grazie anche al tuo contributo, ActionAid arriva davvero dove è fondamentale cambiare le cose.