01 Ottobre 2024
Sfruttamento minorile miniere diamanti

ActionAid e Progetto Happiness hanno lanciato una nuova campagna contro lo sfruttamento minorile. Dopo il primo documentario sui bambini del Bangladesh sfruttati nelle fabbriche del fast fashion, questa volta Giuseppe Bertuccio d’Angelo ha incontrato i tanti lavoratori delle miniere della Sierra Leone: tra loro intere famiglie, tra cui moltissimi bambini.

Il reportage, disponibile qui, racconta le loro storie puntando i riflettori non solo sull’infanzia negata di questi bambini, ma anche sui loro sogni di riscatto e su come ActionAid e il sostegno a distanza possono aiutare a realizzarli.

I diamanti insanguinati di Koidu: una storia di conflitti e distruzione

Koidu, una città remota e isolata nel cuore della Sierra Leone, all’interno del distretto di Kono, è diventata famosa a livello mondiale negli anni '30 quando vennero scoperti i primi giacimenti di diamanti. Questa scoperta rivoluzionò la percezione della regione, trasformandola da un luogo poco conosciuto in una delle aree più ambite al mondo. I diamanti di Koidu erano di qualità eccezionale e la quantità delle riserve sembrava inesauribile, attirando immediatamente l'attenzione delle grandi compagnie minerarie internazionali.

La scoperta dei giacimenti di diamanti diede inizio a una vera e propria corsa all'oro bianco. Grandi aziende minerarie, principalmente europee e nordamericane, si contesero i diritti di sfruttamento. La città che sembrava destinata a diventare uno dei centri minerari più importanti del mondo.

Tuttavia, questa prosperità portò con sé anche tensioni e conflitti. La popolazione locale iniziò a essere sempre più sfruttata e marginalizzata mentre le compagnie straniere traevano profitti enormi dai giacimenti. Queste tensioni culminarono in un periodo di instabilità politica e sociale che sfociò in una violenta guerra civile.

Negli anni '90, un gruppo di ribelli prese il controllo della zona e iniziò ad appropriarsi dei diamanti per finanziare la guerra, acquistando armi e munizioni. La spirale di violenza sconvolse l'intera regione e la città, una volta fiorente e prospera, fu completamente distrutta, lasciando dietro di sé migliaia di morti. Koidu divenne il simbolo del lato oscuro della corsa alle risorse naturali e un caso particolarmente violento di land grabbing

La comunità internazionale iniziò a preoccuparsi del fenomeno dei "diamanti insanguinati" che alimentavano guerre e violenze in varie parti dell'Africa. Ma per Koidu era già troppo tardi. Oggi la guerra civile è finita, ma da anni nel Paese tutto continua a girare intorno ai diamanti.

ActionAid e Progetto Happiness nelle miniere di diamanti in Sierra Leone

Giuseppe, del Progetto Happiness, è riuscito non solo a documentare il mercato dei diamanti nella città di Koidu intervistando coloro che si occupano del commercio di queste preziose gemme, ma ha anche ottenuto accesso a una delle miniere artigianali. In questi luoghi, ogni giorno, uomini, donne e bambini anche molto piccoli lavorano instancabilmente. Si tratta di miniere non ufficiali, sorte su terreni già sfruttati dalle grandi compagnie internazionali. In questi luoghi, già setacciati dai macchinari, trovare un diamante è estremamente difficile e richiede ore e ore di lavoro, spesso senza successo, in condizioni difficilissime.

In queste miniere, il lavoro è un "affare di famiglia", dove i bambini vengono coinvolti per evitare di dover dividere il poco che si riesce a guadagnare. "Se oggi troviamo un diamante, potrò dare qualcosa da mangiare ai miei figli." Questa è una delle frasi che si sentono più spesso. Ma cosa sognano i bambini costretti a lavorare nelle miniere della Sierra Leone?

Emanuel, uno di loro, confida: "Vorrei una casa vera e un letto dove poter riposare, perché dopo ore in miniera ho male al collo", ma soprattutto aggiunge "Vorrei tornare a scuola."

Il piccolo Komba, invece, sogna in grande: desidera diventare Presidente, per aiutare tutti i bambini come lui a lasciare il lavoro e avere l'opportunità di studiare. Quando gli viene chiesto cosa lo rende felice, risponde con semplicità: "Essere vivo mi rende felice"; è solo un bambino ma ha già visto molte persone, inclusi bambini come lui, morire nelle miniere.

Giuseppe incontra anche Sulaiman, un responsabile di ActionAid in Sierra Leone che si batte ogni giorno per cambiare questa realtà, cercando di portare via dalle miniere quanti più bambini possibile. Grazie alla scuola costruita da ActionAid, ora è possibile immaginare un futuro in cui ogni bambino abbia diritto ad un’istruzione, abbia il diritto di giocare di esplorare il mondo con curiosità. In Sierra Leone, così come in altre parti del mondo, milioni di bambini sono costretti a lavorare, spesso in condizioni pericolose. Con l'adozione a distanza, anche tu puoi contribuire a difendere i diritti dei bambini e sostenerli insieme alle loro famiglie e alle loro comunità, donandogli non solo un futuro migliore, ma anche la speranza di poter seguire i propri sogni.

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