17 Ottobre 2017
Ci sono diritti che, normalmente, vengono dati per scontati. Ma non se si vive in Rwanda. E, soprattutto, non se si è donne. Che devono subire, ogni giorno, diverse, troppe discriminazioni.
- Matrimoni forzati. Sia per le donne sia per gli uomini, l’età minima per contrarre matrimonio è 21 anni. Qualsiasi matrimonio in cui uno o entrambi i contraenti abbiano meno di quest’età è considerato matrimonio forzato. Eppure, secondo i dati del Demographic and health survey 2010, l’età media nella quale le donne si sposano è di 20,1 anni.
- Violenza. Sempre la Demographic and health survey riporta che il 56% delle donne del Rwanda ha subito violenza fisica e/o sessuale almeno per una volta nella vita da parte del partner. Spesso, questi casi vengono “risolti” all’interno dell’ambito familiare e raramente vengono denunciati. Il 60,8% delle donne che ha subito violenza non ha mai neanche cercato aiuto.
- Stupro. Lo stupro è un reato penale in Rwanda, con sanzioni che vanno da cinque anni alla prigione a vita. Anche lo stupro matrimoniale è un crimine. Secondo il DHS del 2010, più di una donna su cinque (22%) di età compresa tra i 15 ei 49 anni ha riferito di aver subito violenza sessuale almeno una volta nella vita, e il 65% non ha mai cercato aiuto.
- Accesso al credito. Le donne in Rwanda, anche se formalmente,hanno gli stessi diritti degli uomini da questo punto di vista, hanno meno accesso ai prestiti bancari.
- Libertà di movimento. Le donne sposate si trovano ad affrontare diverse restrizioni sullo scegliere dove desiderano vivere, in quanto sono legalmente tenute a stare nella stessa casa del marito.
Queste sono le tante difficoltà che le donne del Rwanda devono affrontare. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per poter difendere i loro diritti.
Immagine: Crystaline Randazzo/ActionAid
Dati: Genderindex.org