28 Agosto 2017

discriminazione delle donne nel mondo: Pakistan

Il Pakistan è un Paese falcidiato dalla povertà. E la povertà è tra le cause principali che portano all’insorgere di discriminazioni nei confronti delle donne.

  • Matrimoni forzati. L’età minima per contrarre matrimonio è 16 anni per le ragazze e 18 anni per i maschi. Sebbene la legge pakistana consenta a tutti i cittadini di scegliere liberamente il proprio coniuge, la pratica dei matrimoni forzati è ancora molto diffusa e la compravendita delle spose continua nelle zone rurali.
  • Violenza domestica. Anche a causa di una legislazione inadeguata in materia, la violenza domestica continua a essere una delle sfide più impegnative che il Pakistan deve affrontare. Secondo i dati del DHS (Demographic and health survey), nel biennio 2012-13, il 39% delle donne di età compresa tra 15 e 49 anni ha subito violenza fisica e/o psicologica da parte del coniuge. La violenza domestica era molto più frequente nelle zone rurali del Paese.
  • Stupro. La difficoltà di raccogliere dati attendibili rende altrettanto difficile accertare il numero effettivo di stupri che avvengono ogni anno. Ma la violenza e lo stupro sono molto, troppo diffusi in tutte le parti del Paese.
  • Vaccinazioni. Ancora dai dati del DHS 2012-13 emerge che i ragazzi hanno maggiori probabilità di essere completamente vaccinati rispetto alle ragazze (per la precisione, il 56% contro il 52%).
  • Proprietà e accesso alla terra. Le donne in Pakistan non esercitano i diritti relativi alla proprietà e all’accesso alla terra garantiti dalla legge. Questo succede a causa di una tradizione molto radicata che vuole le donne in una posizione subalterna rispetto agli uomini. Inoltre, l’accesso delle donne alle risorse naturali da cui dipendono per il loro sostentamento è altamente insicuro, specialmente nei momenti più difficili (come inondazioni e siccità).

Le donne in Pakistan sono costrette, ogni giorno, a vivere in questo modo. Invece, noi vogliamo che siano riconosciuti i loro diritti fondamentali.

 

Fonte dati: Genderindex.org