18 Luglio 2017
I diritti fondamentali dovrebbero essere garantiti a tutte le persone del mondo. Senza alcuna discriminazione. Nemmeno di sesso. Invece, in Kenya le donne vedono tali diritti sistematicamente negati.
- Successione. Nel 1981, il Kenya ha istituito una nuova legge per le eredità (legge sulla successione) che impone l’uguaglianza tra uomini e donne. Inoltre, la Costituzione del 2010 prevede eguali diritti di ereditarietà per donne e uomini. In pratica, questi diritti non sono riconosciuti a tutti i cittadini. Alcuni giudici non rispettano la legge o stabiliscono che una controversia di proprietà o di eredità debba essere risolta dalla consuetudine, che può discriminare le donne.
- Violenza. Il sessanta percento delle donne sposate, divorziate o separate ha subito violenze. Il 12 percento delle donne di età compresa tra 15 e 49 anni ha riferito che la loro prima esperienza sessuale è stata contro la loro volontà. Il 41 percento delle donne ha dichiarato di aver subito violenza fisica e/o sessuale almeno una volta nella vita.
- Molestie sessuali. Secondo una relazione del Dipartimento di Stato degli USA, le leggi sulle molestie sessuali non sono state effettivamente applicate.
- Aborto. Attualmente, in Kenya la legge non consente l’aborto in nessuna circostanza. Tuttavia, in alcuni casi, i medici sono stati autorizzati a effettuare aborti solo ed esclusivamente se la vita della donna era in pericolo.
- Proprietà e accesso alla terra. La Costituzione garantisce gli stessi diritti di proprietà per tutti i cittadini keniani. Le donne sono libere di acquistare e vendere beni. In realtà, l’accesso delle donne alla terra e la proprietà di beni diversi dalla terra sono molto limitati dalla consuetudine, che vieta alle donne di possedere o ereditare terreni e altre forme di proprietà.
Queste cinque discriminazioni possono essere riassunte in un concetto molto semplice ma fondamentale: dobbiamo impegnarci per garantire i diritti delle donne del Kenya.
Dati: Genderindex.org