20 Giugno 2017
La Cambogia non è “solo” uno dei Paesi più poveri del mondo. Ma è anche un Paese dove le donne subiscono diverse forme di discriminazione. Come raccontano questi cinque numeri.
- Matrimoni precoci. Il Codice civile stabilisce che l’età legale minima per contrarre matrimonio è 18 anni sia per gli uomini sia per le donne. In pratica, tuttavia, la situazione reale è molto diversa: nel 2010 (secondo i dati della Cambodian demographic and health survey), un quarto delle donne cambogiane, di età compresa tra 25 e 49 anni, era già sposato al momento di compiere 18 anni.
- Violenza. Una delle sfide che la Cambogia deve affrontare riguarda il silenzio e l’accettazione della violenza sulle donne. Ancora secondo i dati della Cambodian demographic and health survey, nel 2010, il 22 percento delle donne sposate (15-49 anni) ha subito violenza fisica, psicologica o sessuale, spesso dall’attuale marito o dal precedente.
- Stupro. Lo stupro è un reato in Cambogia, ma la violenza coniugale non è specificamente menzionata nel codice penale. Anche se negli ultimi anni il Governo ha fatto diversi passi avanti, un fatto resta: in Cambogia, il numero di stupri è eccessivamente elevato. Da uno studio dell’Onu del 2013, il 20,8 percento degli uomini ha dichiarato di aver, almeno una volta, violentato la propria partner.
- Traffico di esseri umani. Traffico e rapimento a scopo di sfruttamento sessuale sono noti e gravi problemi in Cambogia. Secondo il rapporto Children/Youth as Peacebuilders (2009), in questo Paese c’è un gran numero di baby prostitute, e sembra che rappresentino il 35 percento di tutti coloro che lavorano nell’industria del sesso.
- Rappresentanza politica. Nel mese di novembre 2013, le donne detenevano 25 dei 123 seggi nel parlamento nazionale, una percentuale del 20,3 percento. Anche se negli ultimi anni tanto è stato fatto, c’è ancora da fare per raggiungere la piena uguaglianza nella rappresentanza politica.
Questi cinque dati possono essere riassunti in un concetto molto semplice: le donne della Cambogia hanno bisogno di aiuto per rivendicare i propri diritti.
Immagine: ActionAid.org.uk
Dati: Genderindex.org