13 Febbraio 2017
Una vita normale è fatta di tante piccole cose: lavorare, sposarsi con chi e quando si desidera, studiare. Piccole cose, certo, ma non in Afghanistan. Qui, la discriminazione subita dalle donne raggiunge livelli allarmanti.
- Matrimoni precoci/forzati. Il codice civile dell’Afghanistan stabilisce che l’età minima per il matrimonio è 16 anni per le ragazze e 18 anni per i ragazzi. Le ragazze di età compresa tra 15 e 16 anni possono sposarsi solo se c’è il consenso del padre o della corte competente. Nonostante questo, i matrimoni precoci sono molto diffusi. Secondo i dati, il 60-80% dei matrimoni sono forzati. Inoltre, nel 2010-11, il 15% delle donne (15-49 anni di età) si era sposato prima di aver compiuto 15 anni.
- Violenza e violenza sessuale. L’Aihrc (Afghanistan independent human rights commission) ha registrato, nel 2012, 3.331 casi di violenza sulle donne. Di questi, 256 erano casi di violenza sessuale, molto diffusa in Afghanistan. Nel 2011-12, 1.051 donne hanno subito forme multiple di violenza. Nella maggior parte dei casi, le violenze subite erano talmente gravi che le donne sono scappate di casa o si sono suicidate.
- Sparizioni. Nella società afghana, c’è la diffusa convinzione che le ragazze siano meno “importanti” dei ragazzi. Il motivo è che i figli maschi sono visti come futuri capifamiglia, continuatori della stirpe ed eredi delle proprietà. A questa considerazione si aggiungono i dati sulle sparizioni: nel 2003, circa un milione di donne afghane sono, semplicemente, “scomparse”.
- Istruzione. Negli ultimi decenni, la situazione è migliorata sensibilmente. Ma resta ancora molto da fare per quanto riguarda il diritto all’istruzione: secondo i dati dell’Unesco, nel 2012 c’era una ragazza ogni due ragazzi nella scuola di secondo livello, e una ragazza ogni quattro ragazzi nelle scuole di terzo livello. Il tasso di alfabetizzazione resta basso: solo il 13% delle donne afghane sa leggere e scrivere.
- Rappresentanza politica. Da un sondaggio condotto nel 2013, il 44% degli afghani ritiene che le posizioni nel governo debbano essere occupate parimenti da uomini e donne. C’è, però, un 42% che la pensa in maniera diametralmente opposta e i posti nel governo dovrebbero essere a esclusivo appannaggio degli uomini.
- Lavoro. Sempre nel 2013 è stato condotto un altro sondaggio. In base a quanto dichiarato, solo il 36% degli intervistati ritiene che le donne afghane dovrebbero lavorare fuori casa.
Ognuno di questi numeri, ognuna di queste discriminazioni è come un macigno sulla dignità di milioni di donne.
Dati: Genderindex.org