14 Settembre 2017

denutrizione malnutrizione differenza

In tutto il mondo, le persone che soffrono la fame sono circa 821 milioni (The Sustainable Development Goals Report 2019, United Nations). E per capire la portata e le cause di questo problema, bisogna fare chiarezza su due termini che, spesso, vengono confusi tra loro: denutrizione e malnutrizione. Ecco qual è la differenza.

Denutrizione

In media, il fabbisogno calorico giornaliero di una persona si aggira intorno alle 2.100 calorie. Il fabbisogno può aumentare o diminuire in base a fattori come età, sesso, peso corporeo. Mediamente, 2.100 calorie al giorno è ciò di cui il corpo ha bisogno per svolgere in maniera regolare tutte le sue funzioni.

Non è solo questione di quantità ma anche di qualità. Si parla di denutrizione quando nell’alimentazione di una persona manca il giusto apporto di carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali. Paradossalmente, anche una persona che “mangia tanto” può essere denutrita, in quanto la sua alimentazione è povera di nutrienti.

Malnutrizione

Per malnutrizione si intende uno stato di squilibrio tra i nutrienti e l’energia che un corpo riceve e l’effettivo fabbisogno giornaliero dell’organismo. In un certo senso, è ancora più paradossale. Perché chi mangia troppo e chi mangia troppo poco sono considerati malnutriti. Una condizione, questa, che può avere delle gravi conseguenze. Nel caso si mangi troppo, si va incontro all’obesità e a tutto ciò che tale condizione comporta (come le malattie cardiovascolari e il diabete)

Per i bambini che vivono nei Paesi più poveri del mondo, dove malnutrizione significa mangiare troppo poco, le conseguenze sono diverse. Come dimostrano:

  • Gibuti e Sudan del Sud, dove l’11,5% e l’11,4% dei bambini (età 0-5) soffrono di deperimento cronico grave.
  • Burundi, Bangladesh e Timor Est, dove la metà dei bambini (età 0-5) soffre di ritardo della crescita.

Denutrizione e malnutrizione sono due facce della stessa medaglia: la fame. Il problema dell’alimentazione nei Paesi più poveri è una gestione che possiamo e dobbiamo affrontare.

E per riuscirci, abbiamo anche bisogno del contributo dell’adozione a distanza.