La Period Poverty, o povertà mestruale, è una realtà che tocca da vicino tante donne e ragazze, in quelle zone del mondo dove avere il ciclo significa affrontare tantissime problematiche. Dall’impossibilità di garantire la propria igiene personale alla mancanza di soldi per acquistare assorbenti, dalle difficoltà a frequentare la scuola alla stigmatizzazione e i tabù che ancora si muovono intorno a questa tematica.
Cos’è la Period Poverty
1 ragazza su 10 in tutto il mondo perde giorni di scuola perché non ha accesso agli assorbenti o per la mancanza di bagni; nell’Africa Sub-sahariana si tocca il picco del 20% dell’intero anno scolastico. In Kenya, il 50% delle ragazze in età scolastica non ha accesso agli assorbenti. In India ci sono 355 milioni di donne in età mestruale e il 12% di loro non ha i soldi o la possibilità di acquistare prodotti per gestirlo. Succede spesso quindi che le donne siano costrette a tenere lo stesso assorbente o tampone per troppo tempo, il che può causare infezioni anche gravi. Peggio ancora se ciò avviene in Paesi in cui alle ragazze vengono praticate le MGF, mutilazioni genitali femminili.
Ci sono inoltre realtà in cui lo stigma intorno alla tematica obbliga le giovani a crescere con un costante senso di paura e vergogna riguardo al proprio ciclo, affrontando anche castighi sociali.
Tramite opere di formazione e sostegno economico l’azione di ActionAid in questi Paesi è focalizzata a risolvere il problema un passo alla volta. Attraverso la formazione, le ragazze imparano a comprendere meglio il funzionamento del proprio corpo, a prendersi cura della propria salute e a battersi per i propri diritti. Nelle scuole si organizzano aree esclusive per le loro, dove sia più facile gestire il ciclo serenamente e senza vergogna. Nelle comunità il lavoro è anche mirato a colmare la mancanza dei prodotti, per questo parte degli interventi prevede lezioni su come creare assorbenti esterni riutilizzabili, che sono economici e sostenibili.
Durante le crisi umanitarie, come quella del Covid-19, ActionAid ha distribuito alle comunità in difficoltà kit igienici con assorbenti, sapone e mutandine pulite, che permettessero alle donne di vivere le proprie mestruazioni al sicuro e con dignità.
Povertà mestruale: basta Chhaupadi in Nepal
In Nepal, ActionAid e le realtà locali stanno lavorando con le comunità per interrompere la tradizione dello Chhaupadi. Una pratica illegale dal 2005 e ancora attuata in alcune zone rurali, che obbliga le donne ad allontanarsi dal proprio villaggio durante il periodo mestruale per non causare sfortuna alla propria famiglia. Le donne e le ragazze sono costrette a trascorrere il periodo del ciclo in anguste capanne di fango, spesso senza alcuna scorta di cibo, senza assorbenti o acqua corrente per lavarsi. Oltre alle ripercussioni psicologiche, ci sono anche serie problematiche legate alla salute e pericoli per la loro incolumità.
Questa è stata anche l’esperienza di Maya, una ragazza di 15 anni che vive in un villaggio nell’Ovest del Nepal, prima dell’arrivo di ActionAid. Durante lo Chhaupadi le donne della sua comunità venivano bandite, costrette in capanne grandi non più di un armadio. Questo causava la morte di almeno due donne all’anno, per il freddo o le inalazioni da fumo o per morsi di animali.
ActionAid ha avviato una campagna di sensibilizzazione nel villaggio di Maya, sia raccogliendo gruppi di donne che bussando porta a porta, spiegando tutti i rischi dello Chhaupadi e in che modo va invece gestito il periodo mestruale. È arrivata anche dalla mamma di Maya, le ha spiegato che il ciclo è un semplice processo biologico del corpo e non c’è nulla di cui vergognarsi e nessun motivo per nascondersi. Da allora, né lei né Maya sono state più costrette ad allontanarsi da casa per questo.
Possiamo ridurre il fenomeno della Period Poverty e fermare lo Chhaupadi, lottando insieme: dona ora!