15 Settembre 2015

condizione femminile in Africa

A volte si tratta di vicende così lontane, per certi versi così estreme, che si tende quasi a rifiutarle, a considerarle un’esagerazione. Invece di esagerato, in questo caso, non c’è niente. Le tre storie di Pamela, Bizunesh ed Eishia sono assolutamente vere. E raccontano qual è la condizione femminile in Africa.

 

Pamela

Quando la madre morì, Pamela aveva tre anni. Ne aveva appena tredici quando il padre la obbligò a sposare un uomo molto più grande di lei. Un uomo che un giorno, all’improvviso, la rapì. Picchiandola, la caricò su un camion e la rinchiuse in una baracca per una settimana.

Ma l’incubo più grande sarebbe arrivato qualche giorno più tardi. Quando la piccola Pamela, a tredici anni, fu costretta a subire l’orrore delle mutilazioni genitali femminili. Un orrore che la perseguita ancora oggi.

 

Bizunesh

Anche lei è giovanissima, solo sedici anni. Ma a quell’età, nelle zone più povere dell’Africa, una ragazza è costretta a camminare ore e ore ogni giorno per procurare l’acqua per tutta la famiglia. Ed è costretta a fare i lavori di casa, ad accudire parenti e fratelli più piccoli. Bizunesh ha delle grosse difficoltà a frequentare regolarmente la scuola, rischiando di doverla abbandonare del tutto.

Questo significa, per tante ragazze come Bizunesh, rinunciare definitivamente ai propri sogni. Significa rinunciare per sempre alla possibilità di avere una vita migliore.

 

Eishia

Trentacinque anni e cinque figli, Eishia Idle Dahir non ha diritto a niente. Non le è concesso di dire la sua opinione, tanto nella sua comunità quanto nella sua famiglia. Non le è concesso di gestire risorse. Non le è concesso di svolgere un lavoro.

Come conseguenza, Eishia dipende dalle decisioni degli uomini. E questo non le ha mai permesso di migliore le condizioni di vita della sua famiglia.

 

Cosa raccontano, in realtà, queste tre storie? Raccontano una condizione femminile che è fatta soltanto di privazioni. In Africa, troppe donne non hanno diritto al lavoro, all’acqua, all’istruzione. Spesso nemmeno al proprio corpo.

Ed è questa situazione che noi vogliamo cambiare. Soprattutto grazie all’aiuto che potrai darci tramite l’adozione a distanza.