Parlare della condizione delle donne del mondo significa anche parlare delle condizioni in cui si trovano a lavorare. Il lavoro è uno degli indicatori più rappresentativi di una situazione che resta grave oggigiorno: quello della disuguaglianza di genere. Nelle aree più povere del mondo, le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini.
Vulnerable employment
Un’espressione che significa molte cose. Lavoro sottopagato. Diritti negati dove il lavoro viene svolto. Essere relegate a mansioni di secondo grado. Essere destinate a svolgere lavori non pagati. Non avere altra scelta nella vita che non sia quella dei lavori domestici. Tutto questo è il vulnerable employment. E, nei Paesi più poveri del mondo, riguarda soprattutto le donne.
I numeri
I numeri relativi al vulnerable employment parlano chiaro. La percentuale delle donne impegnate in questi tipi di lavoro resta più alta rispetto a quella degli uomini:
- Nelle regioni del Sud del mondo, il 60% delle donne è coinvolta in lavori di questo tipo, a fronte del 54% degli uomini;
- Il maggiore gap di genere si riscontra nell’Africa subsahariana, nell’Africa del nord, in Asia occidentale e in Oceania.
Tre storie per raccontare una condizione
Cambogia, Kenya, Brasile. Tre Paesi tra loro molto lontani, e molto diversi. Ma accomunati dalle condizioni in cui le donne nelle aree più povere sono costrette a vivere. Luoghi dove le donne sono tenute lontane dai processi decisionali, dagli impieghi più sicuri e retribuiti. Attraversando il mondo, le condizioni non cambiano.
Cosa possiamo fare
Si può fare molto per migliorare la condizione delle donne nel mondo, per fare in modo che possano avere anche loro lo stesso diritto al lavoro degli uomini. Un obiettivo che si può raggiungere attuando specifici progetti, garantendo anche alle donne i livelli basilari di istruzione, rivolgendosi a governi e istituzioni per abbattere le barriere culturali e sociali che vogliono la donna relegata in una posizione di inferiorità.
Come possiamo fare tutto questo? Grazie al contributo che potrai darci con l’adozione a distanza. Un contributo che utilizzeremo per migliorare le condizioni di vita delle donne e delle bambine, e delle comunità in cui vivono.
Dati: United Nations