La condizione delle donne nel mondo è fatta di tante storie, diverse eppure uguali. Storie di violenza, diritti negati, disparità sociale. Come quelle delle donne del Kenya. Che, secondo i dati dell’Onu, è una delle otto nazioni del mondo dove la povertà colpisce in maniera sproporzionata le donne.
Diritti negati. In Kenya ancora oggi persistono disuguaglianze di vario tipo. Ad esempio le donne, quando riescono a lavorare, sono relegate a posizioni lavorative di basso rango o in generale con il reddito più basso. Inoltre in molte zone del Kenya alle donne è negato l’accesso alla terra, che resta appannaggio dei soli uomini.
La violenza in tutte le sue forme. Fisica, sessuale, psicologica: in Kenya la violenza sulle donne è uno dei principali problemi da estirpare. Persistono ancora pratiche come la mutilazione genitale femminile, o i matrimoni forzati e precoci. Tutte queste forme di violenza rappresentano il più grande ostacolo da superare. Le donne, tutte le donne, hanno il diritto di vivere una vita libera e dignitosa.
L’esclusione dai processi decisionali. La Costituzione del Kenya prevede che in Parlamento a ogni genere tocchino al massimo i due terzi dei rappresentanti politici. Eppure, nonostante questo, le donne restano ancora fuori dai processi decisionali. Sono relegate in posizioni di secondo piano, quando non addirittura di nessuna importanza politica.
Il tasso di mortalità materna. Un’altra delle grandi sfide delle donne in questo Paese dell’Africa. In base ai dati dell’Onu, il Kenya è tra gli Stati che non hanno fatto i necessari progressi per ridurre il tasso di mortalità materna. In particolare c’è stato un peggioramento nell’accesso delle donne ad almeno quattro visite prenatali durante la gravidanza.
Istruzione primaria e secondaria. In circa vent’anni, dal 1991 al 2010, in Kenya la crescita dell’istruzione primaria è stata in pratica pari a zero. L’accesso all’istruzione secondaria ha addirittura segno negativo.
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