Disparità di genere, in tutte le sue forme. È in questo modo che può essere descritta la condizione di vita delle donne in India. Un Paese dove donne e uomini non hanno gli stessi diritti.
La violenza
È il primo, grande ostacolo a impedire alle donne dell’India di avere delle condizioni di vita dignitose. In questo Paese gli episodi di violenza sulle donne, tanto nella sfera domestica quanto in quella pubblica, sono all’ordine del giorno. Tutto questo, molto spesso, si traduce in atroci episodi di violenza sessuale.
La disparità nell’istruzione
Nell’istruzione secondaria e terziaria la parità di genere è ancora molto, troppo lontana. Anche se negli ultimi anni le cose sono lievemente migliorate, la situazione resta problematica: nel biennio 2010-2011 l’indice di parità è dello 0,88% per la scuola secondaria e dello 0,86% per la scuola terziaria.
La disparità nel lavoro
In India, le donne occupano appena il 19,3% dei posti di lavoro retribuito in settori diversi da quello agricolo: in altre parole, anche da questo punto di vista la parità è ben lontana. Come dimostra anche la composizione del Parlamento nazionale, dove alle donne spetta solo l’11% dei seggi (nel 2000 la percentuale era del 9%) a fronte di una media globale del 20%.
Mortalità materna
140 morti ogni 100mila nati vivi: è questo il tasso di mortalità materna in India atteso per il 2015. Mentre il target era stato fissato a 109. Sempre nel 2015 era previsto il 100% di parti assistiti da personale sanitario professionale. Anche questo obiettivo non sarà raggiunto, e probabilmente si attesterà intorno al 77%.
Come intervenire
Si può fare tanto per migliorare la condizione delle donne in India. A partire dalla scuola primaria, dai bambini e dalle bambine. È dalla scuola primaria che bisogna cominciare a combattere le disparità di genere e la violenza sulle donne, dall’educazione sessuale indirizzata a bambini e adolescenti.
Inoltre c’è bisogno di eliminare le leggi pubbliche che perpetuano le disuguaglianze di genere, di assicurare l’accesso immediato a servizi indispensabili per le donne che subiscono violenza. E di combattere l’uso delle religione e della cultura per giustificare pratiche disumane come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati.