L’altra faccia del Brasile si cela dietro il sipario apparente della crescita economica. È il volto nascosto di un Paese dove le donne vivono in una condizione di forte disparità sociale. Dove le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini.
Oltre lo sport. I mondiali del 2014 e le Olimpiadi del 2016 sono occasioni per migliorare l’assetto delle città e le condizioni di vita delle persone. Ma hanno portato anche a sfratti forzati, speculazioni edilizie, tracollo della rete di trasporti pubblici e del sistema fognario. Nelle zone limitrofe dei cantieri c’è stato un incremento dei casi di violenza sulle donne.
Una società patriarcale. La società brasiliana è fortemente patriarcale. E questo ha avuto delle conseguenze anche nel modo in cui sono costruite le città. Non è stato fatto niente per favorire l’inclusione delle donne e la loro partecipazione alla vita delle comunità. La pianificazione urbana e i servizi pubblici non sono pensati per rispondere alle esigenze delle donne.
La violenza è di casa. La cosiddetta legge Maria da Penha è uno dei più importanti passi avanti fatti in Brasile per migliorare la condizione delle donne. Una legge contro la violenza domestica di cui si parla molto in convegni, campagne di sensibilizzazione, mass media. Ma gli effetti sono marginali: non si registra alcun calo significativo dei casi di violenza sulle donne.
La scuola non è per tutti. C’è una forte disparità per quanto riguarda l’accesso all’istruzione. Nella scuola primaria la stragrande maggioranza è rappresentata da maschi. E, a livello universitario, le donne si concentrano maggiormente nei corsi di laurea umanistici e sociali.
Il lavoro non è per tutti. La disparità di genere riguarda anche il mondo del lavoro. Meno del 9% dei deputati brasiliani sono donne. Esistono ancora stereotipi sociali che vogliono le donne inadeguate a svolgere determinate professioni: una delle conseguenze è la maggiore presenza delle donne in settori come l’insegnamento e il lavoro domestico.
56 – È il numero di decessi per problemi legati alla gravidanza ogni 100mila nascite. In Brasile il tasso di mortalità materno è ancora alto, e lontano dall’obiettivo prefissato per il 2015 (35 decessi ogni 100mila nascite).
In Brasile c’è ancora tanto da fare per migliorare la condizione delle donne. E possiamo riuscirci con il tuo aiuto.