10 Agosto 2017

come si vive con l'HIV

AIDS e HIV non sono la stessa cosa. Su questo tema, non tutto è sempre chiaro alla popolazione. Specialmente nei Paesi più poveri del mondo. Se alla mancanza d’informazioni si aggiunge la quasi totale assenza di strutture sanitarie e farmaci antiretrovirali, si può cominciare a capire quanto debba essere difficile vivere con l’HIV.

Come queste tre storie, assolutamente vere, possono raccontarci.

1. Hassana

“Tutto è cambiato quando scoprii di avere l’HIV”.

Hassana, un giorno, vide la propria vita cambiare all’improvviso. Dopo aver fatto le opportune analisi, scoprì di avere l’HIV. Certo, ricorrendo ai farmaci, una persona può avere una vita lunga e normale. Ma non tutti ne sono a conoscenza.

Il marito di Hassana le diede la colpa di tutto. La cacciò di casa. Le portò via la bambina, vietandole di vederla. Da un giorno, all’altro, letteralmente, Hassana si trovò senza niente e sola. Nessuno voleva nemmeno avvicinarsi a lei.

2. Alphonsine

“A causa dell’HIV, ormai aspettavamo solo di morire”.

Alphonsine è affetta da HIV. Tutto sommato, può ancora considerarsi fortunata perché ha a disposizione i farmaci antiretrovirali di cui ha bisogno. Ma la stigmatizzazione della società è tutta un’altra storia.

La comunità aveva paura di lei e delle altre persone che avevano contratto il virus. Li allontanavano. Nessuno dava loro lavoro né supporto. Dicevano che sarebbero morti comunque, e quindi che senso aveva farli lavorare?

3. Sainey

“Mi avevano costretto a sposarmi a 16 anni”.

Sainey fu costretta a sposarsi quando aveva circa 16 anni. Dopo che fu lasciata dal marito, riprese a studiare e decise di mettersi a disposizione della sua comunità. Come? Diventando facilitatore per informare tutti sui rischi legati all’HIV/AIDS.

La gente del suo villaggio, infatti, aveva un’idea sbagliata riguardo all’HIV/AIDS. Pensavano che contrarre il virus significasse automaticamente morire. E quindi emarginavano chi contraeva il virus.

 

Le vite di queste tre donne, che sembravano non avere speranza, in realtà sono cambiate. Avevano soltanto bisogno di una mano tesa. Un aiuto che gli è stato dato grazie all’adozione a distanza.

Fonte immagine: ActionAid.org.uk