A volte, può bastare un semplice sorriso, come quello che puoi vedere nella foto. Qualunque incontro, qualunque dialogo, qualunque momento di fratellanza comincia, praticamente sempre, con questa parola, breve ma potente, significativa, universalmente valida. Ecco perché è importante sapere come si dice ciao in tutte le lingue del mondo.
Com’è nata la parola “ciao”?
L’origine di questa parola non è del tutto certa, i linguisti non si sono ancora espressi in maniera univoca. Sembra, secondo l’ipotesi più accreditata, che derivi dalla parola veneziana s’ciavo, cioè “schiavo”, nel senso di “schiavo vostro”. Era una formula di cortesia estrema, di grande riguardo. Un mettersi a disposizione dell’altro.
Ciao in Europa
Le lingue europee sono tante, quindi diventano tanti anche i modi per dire ciao. Ecco i più comuni (escluso l’italiano, ovviamente):
- Hallo (inglese);
- Salut (francese);
- Grüß dich (tedesco);
- Hola (spagnolo);
- Zdravo (croato e sloveno);
- γειά σου (greco);
- Hallo (olandese);
- Hej (svedese, danese e norvegese);
- Olá (portoghese);
- Ahoj (ceco e slovacco).
Ciao in Asia
L’Asia è un continente sterminato, con tanti popoli e culture diverse. Senza voler far torto a nessuno (ci mancherebbe), possiamo dire che le principali lingue parlate sono queste cinque, con i relativi modi di dire ciao:
- Ohayou (giapponese);
- Namasté (hindi);
- Privjet (russo);
- Xin chào (vietnamita);
- Ni hao (cinese).
Ciao in Africa
L’arabo è la principale lingua parlata in Africa (considerando che in molti Paesi si parlano anche inglese, francese o le lingue indigene locali). In arabo, “ciao” si scrive مرحبا.
Dal saluto all’aiuto
Come si è detto, s’ciavo era un mettersi a disposizione dell’altro. Ovvero, offrire il proprio aiuto. Magari perché l’altro si trova in difficoltà, ha bisogno di una mano. Ecco, è questa particolare accezione della parola che vogliamo fare nostra. E, del resto, aiutare chi si trova in difficoltà è proprio il nostro compito. Un compito per adempiere il quale possiamo contare su di te.