Se ne sente parlare spesso. È un tema sempre attuale, che crea scalpore e indignazione. Ma ti sei mai fermato a chiederti: che cos’è la povertà?
Possiamo rispondere alla domanda in tre modi.
Il primo modo…
…è una definizione. Quella di povertà estrema. Si parla di povertà estrema quando una persona è costretta a vivere con massimo 1,90 dollari al giorno. In queste condizioni, non è possibile permettersi praticamente nulla, nemmeno il minino necessario per poter avere una vita degna di questo nome.
Ti può sembrare una situazione quasi irreale per quanto sia eccessiva. In realtà, con massimo 1,90 dollari al giorno vive il 10,7% della popolazione mondiale. In valori assoluti, sono 766 milioni di persone (fonte dati: Worldbank.org – i dati fanno riferimento al 2013).
Il secondo modo…
…è una panoramica. La povertà è uno dei più gravi problemi del mondo. Anzi, per certi versi, potrebbe essere considerata come la causa degli altri problemi. Chi è povero non può permettersi di comprare cibo per sé e per la sua famiglia. Non può garantire un’adeguata istruzione ai suoi figli. Non può permettersi le cure mediche in caso di necessità. E tante, troppe altre cose.
Il terzo modo…
…è raccontare una storia. Per essere precisi, di storie ce ne sarebbero tante e sono più efficaci di qualunque dato. Noi ne abbiamo scelta una in particolare perché emblematica delle conseguenze che la povertà può avere per le persone.
Margaret vive, con la sua famiglia, in una discarica che si trova a poca distanza da Mombasa, in Kenya. La ragazza ha 10 anni e ogni mattina si deve svegliare presto, molto presto per rovistare nei rifiuti in cerca di qualunque cosa possa essere venduta. Riesce a frequentare la scuola solo nei ritagli di tempo. Spesso, ci sono dei giorni in cui non ci va per niente.
Come abbiamo già detto, di storie segnate dalla povertà ce ne sono tante. Storie che noi vogliamo cambiare, regalando la speranza in un futuro migliore. E possiamo riuscirci solo grazie al contributo dell’adozione a distanza.
Fonte immagine: ActionAid.org.uk