03 Aprile 2018

bambini Rohingya

Dalla scorsa estate, le loro condizioni sono, almeno in parte, migliorate. Ma per i bambini Rohingya la vita è ancora segnata da gravi privazioni. Che potrebbero avere delle conseguenze irrimediabili per loro.

  • Che cosa è successo. I Rohingya sono un gruppo etnico di religione musulmana che si è insediato nel Rakhine, uno stato costiero del Myanmar. Tale gruppo etnico subisce repressioni e violenza fin dagli anni ’70. Nell’agosto 2017, in seguito a una serie di attacchi alle stazioni di polizia per opera dell’Arakan Rohingya Salvation Army, l’esercito birmano ha reagito con violenti rastrellamenti. Questo ha causato l’ondata di rifugiati Rohingya che si sono spostati verso il Bangladesh.
  • Soggetti a rischio. In tutto, i profughi Rohingya sono stati 650mila. La maggior parte di loro era, ed è tuttora, composta prevalentemente da donne e bambini, i soggetti più a rischio di subire abusi e violenze.
  • Cibo, acqua, medicine. Da quando è cominciato quest’autentico inferno, ai bambini Rohingya sono stati sistematicamente negati alcuni dei loro diritti fondamentali: non hanno cibo sufficiente, non hanno acqua potabile a disposizione e non dispongono delle medicine necessarie per far fronte a quelle che vengono chiamate malattie della povertà e che, in condizioni come queste, proliferano.
  • Orfani. Durante il tragitto dal Rakhine al Bangladesh, molti dei bambini arrivati al campo profughi erano orfani. Questi sono, in assoluto, i più vulnerabili e i più bisognosi di aiuto, perché non hanno niente, nemmeno qualcuno che possa prendersi cura di loro.
  • Abusi e violenza. Sempre durante il tragitto, numerose donne e ragazze hanno subito violenza sessuale e abusi. Molte di loro sono poco più che bambine, le quali adesso hanno bisogno di aiuto non solo medico ma anche psicologico.

Queste sono le condizioni in cui vivono i bambini Rohingya. Bambini che hanno urgentemente bisogno di aiuto. Un aiuto che possiamo garantirgli anche grazie a chi, come te, ha scelto di dare il proprio contributo con l’adozione a distanza.