Nel 2013, ogni giorno, circa 32mila persone hanno dovuto abbandonare la propria abitazione in cerca di protezione da conflitti armati. Questo significa che, nel 2013, i bambini rifugiati sono stati milioni. Bambini strappati dalla propria casa, spesso anche dai propri genitori, e costretti ad affrontare orrori inimmaginabili. Gli orrori della guerra e della persecuzione.
Un anno di conflitti
Nel 2013 ci sono state svariate crisi di rifugiati: il loro numero è altissimo, non si era visto niente del genere dal 1994. Persone in fuga dalle zone del mondo dove erano in corso conflitti armati: Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Siria, Mali, e la zona di confine tra Sudan e Sud Sudan.
51 milioni
È il numero di persone che, alla fine del 2013, sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa di persecuzioni, conflitti armati, violenza generalizzata e violazioni dei diritti umani. Di questi, i rifugiati erano 16,7 milioni.
Un limbo
La vita dei rifugiati è come un limbo. Quello che accomuna le famiglie di rifugiati è la sensazione di smarrimento e di perdita. Perdita per la casa e la vita lasciate alle spalle. Smarrimento e dolore per gli orrori ai quali hanno dovuto assistere. Orrori che non sono stati risparmiati nemmeno ai bambini.
Alcuni rifugiati, i più fortunati, possono chiedere aiuto ad amici e parenti. Altri vivono in alloggi di fortuna. L’unica costante della loro vita è l’aiuto degli altri. Da questo dipende la loro sopravvivenza.
La vita dei bambini rifugiati
Paura, traumi, violenza, sconvolgimento fisico: i bambini rifugiati, così piccoli, hanno dovuto subire tutto questo. Ma l’incubo non è ancora finito. Lavoro minorile, matrimoni precoci, sfruttamento sessuale e traffico di esseri umani sono le minacce che gravano su di loro.
Tutti possiamo fare qualcosa per i bambini rifugiati
C’è un modo molto semplice per dare loro aiuto: si chiama adozione a distanza. Con il tuo contributo ActionAid metterà in atto progetti per migliorare la vita dei bambini rifugiati. Bambini che hanno bisogno di acqua, istruzione, assistenza psico-sociale, vaccinazioni.
Fonte dati: United Nations