23 Luglio 2018
Vivere privati dei propri diritti è una delle peggiori condizioni che si possano pensare per un essere umano. Una condizione nella quale, oggigiorno, vivono anche milioni di bambini.
- Fame. Letteralmente, ogni anno sono milioni i bambini che muoiono di fame. Nel 2016, i bambini che hanno perso la vita prima di compiere il quinto anno di età sono stati 5,6 milioni. Circa la metà di tali decessi è direttamente o indirettamente riconducibile a cause legate alla scarsa alimentazione (dati: Who/Wfp).
- Lavoro minorile. In tutto il mondo, i bambini costretti a lavorare sono circa 152 milioni. Hanno un’età compresa tra 5 e 11 anni. Il settore nel quale sono maggiormente impiegati è l’agricoltura, che comprende pesca e pastorizia. Circa la metà dei bambini costretti a lavorare vive nel continente africano (dati: Ilo.org).
- Bambini prigionieri. Al momento, non è possibile fornire dei dati certi su quanti bambini siano privati della loro libertà, né sui luoghi di detenzione. Sono invisibili nonostante il problema sia sotto gli occhi di tutti. Entro settembre 2018, uno studio commissionato dalle Nazioni Unite dovrà riuscire a quantificare precisamente la gravità del problema.
- Guerra. Sono circa 250 milioni i bambini che vivono in zone di guerra. Bambini che devono affrontare il peggiore degli orrori. Bambini che sono particolarmente esposti a subire abusi e violenze di ogni tipo. Non ultima, quella di imbracciare un fucile e diventare dei bambini soldato (dati: Unicef).
- Analfabetismo. I bambini che, in tutto il mondo, non vanno a scuola sono circa cento milioni. Si tratta di cento milioni di futuri analfabeti. Questo significa che non potranno mai trovare un lavoro dignitoso né sapranno mai come rivendicare i loro diritti. Sono cento milioni di futuri adulti condannati a vivere in povertà (dati: Unicef).
Questi bambini privati dei loro diritti dovranno affrontare un’esistenza segnata, per sempre, da fame, povertà, malattie, miseria. Ma sono anche milioni di bambini che possiamo aiutare. Come? Grazie all’adozione a distanza.
Fonte immagine: ActionAid.org.uk