La mortalità infantile è uno dei più gravi problemi del nostro mondo. Un problema per il quale, ogni anno, milioni di bambini non superano il quinto anno di vita. Una delle cause è riconducibile all’AIDS. Che si trasmette ai bambini alla nascita, direttamente dalle loro madri.
Le madri
Nel 2015, secondo le stime, in tutto il mondo c’erano circa un milione e 400mila donne affette da HIV. Approssimativamente, circa il novanta percento di queste donne vive nella sola Africa Subsahariana. In questi Paesi, mancano sia i farmaci per trattare la malattia sia la cultura della prevenzione.
I figli
Nel novanta percento dei casi, sono state le stesse madri a trasmettere l’HIV ai loro bambini. La trasmissione del virus può avvenire in tre momenti ben precisi: gravidanza, parto e/o allattamento.
Nel 2015, la copertura della profilassi antiretrovirale tra i bambini affetti da HIV o esposti al rischio d’infezione era solo del 54 percento nei Paesi più poveri del mondo. Invece, le madri che ricevono le necessarie cure con i farmaci antiretrovirali sono il 77 percento.
Senza alcun tipo d’intervento, tra il 15 e il 45 percento dei bambini nati da madri sieropositive corrono il serio rischio di essere infettati dal virus. E la metà di tutti i bambini affetti da HIV ha un’alta probabilità di non superare il secondo anno di vita se non si riceve il necessario trattamento con i dovuti farmaci antiretrovirali.
Ridurre la trasmissione dell’HIV
Per ridurre la trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio, c’è bisogno di attuare diversi interventi:
- Campagne d’informazione;
- Consulenza e test per riscontrare l’eventuale sieropositività;
- Trattamenti con farmaci antiretrovirali per le donne incinte affette da HIV;
- Somministrazione di farmaci antiretrovirali per i neonati affetti da HIV.
Possiamo fare tutto questo. Ma occorre anche il tuo aiuto.
DATI: Unicef/Unaids