20 Novembre 2025 - 
Obiettivo 4 agenda 2030

L’Agenda 2030, adottata dalle Nazioni Unite nel 2015, è un piano d’azione globale per costruire un futuro più giusto, sostenibile e inclusivo, fondato su 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che toccano povertà, salute, clima, città, lavoro, diritti umani.
Tra questi, l’Obiettivo 4 mette al centro un pilastro che tiene insieme tutti gli altri: garantire un’istruzione di qualità, equa e inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti.

Per ActionAid, parlare di Obiettivo 4 significa parlare del diritto all’istruzione come diritto umano fondamentale, senza il quale è quasi impossibile uscire dalla povertà, difendere i propri diritti, costruire comunità più giuste.

Cosa prevede l’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 nel dettaglio

Nel linguaggio delle Nazioni Unite, l’Obiettivo 4 si articola in una serie di traguardi (target) che definiscono cosa dovrebbe essere raggiunto entro il 2030.

In sintesi:

  • 4.1 – Istruzione primaria e secondaria per tutti
    Entro il 2030, ogni bambina e ogni bambino dovrebbe completare un ciclo di istruzione primaria e secondaria gratuito, equo e di qualità, con risultati di apprendimento adeguati e concreti.
  • 4.2 – Sviluppo della prima infanzia e prescuola
    Assicurare che tutte le bambine e i bambini abbiano accesso a programmi di sviluppo della prima infanzia, cura ed educazione prescolare di qualità, per arrivare pronti alla scuola primaria.
  • 4.3 – Accesso equo all’istruzione terziaria e professionale
    Garantire a donne e uomini pari opportunità di accesso a un’istruzione tecnica, professionale e universitaria di qualità, a costi sostenibili.
  • 4.4 – Competenze per lavoro dignitoso e imprenditorialità
    Aumentare in modo significativo il numero di giovani e adulti con competenze, anche tecniche e professionali, utili per l’occupazione dignitosa e l’imprenditorialità.
  • 4.5 – Eliminare le disuguaglianze nell’istruzione
    Superare le disparità di genere nell’accesso all’istruzione e garantire pari opportunità alle persone con disabilità, alle popolazioni indigene e ai bambini in situazioni di vulnerabilità.
  • 4.6 – Alfabetizzazione e calcolo di base per giovani e adulti
    Assicurare che tutti i giovani, e una quota significativa di adulti, uomini e donne, raggiungano competenze di base in lettura, scrittura e calcolo.
  • 4.7 – Educazione allo sviluppo sostenibile e ai diritti umani
    Garantire che tutti acquisiscano conoscenze e competenze per promuovere lo sviluppo sostenibile, i diritti umani, la parità di genere, una cultura di pace e nonviolenza, la cittadinanza globale e il rispetto della diversità culturale.
  • 4.a – Scuole sicure e inclusive
    Costruire e migliorare strutture scolastiche accessibili, sicure, inclusive, sensibili alle esigenze di bambine e bambini, alla disabilità e alla parità di genere.
  • 4.b – Borse di studio per i Paesi in via di sviluppo
    Aumentare in modo considerevole il numero di borse di studio per studenti provenienti da Paesi poveri, in particolare i meno sviluppati, gli Stati insulari e molti Paesi africani.
  • 4.c – Insegnanti qualificati
    Potenziare la formazione e il numero di docenti qualificati, anche tramite la cooperazione internazionale, soprattutto nei contesti più fragili.

In altre parole: non basta “mandare i bambini a scuola”. L’Obiettivo 4 chiede che quella scuola sia gratuita, sicura, inclusiva, di qualità e che l’apprendimento non si fermi all’infanzia, ma accompagni le persone lungo tutto l’arco della vita.

Quanto siamo lontani dal Goal 4 come comunità internazionale

La verità è scomoda: a pochi anni dalla scadenza del 2030, il mondo è in seria difficoltà sul fronte dell’istruzione.

Le stime internazionali indicano che, se non cambierà il passo, milioni di bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni saranno ancora fuori dalla scuola nel 2030, e una quota molto significativa di giovani non completerà la scuola secondaria. Centinaia di milioni di giovani e adulti non possiedono competenze alfabetiche di base e vivono in contesti in cui la scuola è lontana, costosa, fragile.

La pandemia di Covid-19 ha peggiorato drasticamente la situazione, interrompendo il percorso scolastico di milioni di studenti e colpendo in modo particolare le bambine e le giovani donne, spesso prime a essere ritirate da scuola per lavorare o sposarsi, acuendo ancora di più il problema dei matrimoni precoci e forzati, una delle forme più violente di negazione del diritto all’istruzione. Ogni anno milioni di bambine sono costrette a sposarsi prima dei 18 anni: un matrimonio che interrompe la scuola, espone a gravidanze precoci, violenze e isolamento sociale.

A tutto questo si aggiunge un enorme divario di finanziamenti: le risorse oggi investite globalmente nell’istruzione non sono sufficienti a garantire l’accesso universale a un’istruzione primaria e secondaria di qualità. In molti Paesi l’istruzione continua a essere considerata una spesa da comprimere, anziché un investimento sul futuro.

In sintesi: la comunità internazionale è in forte ritardo. Ma questo ritardo non è un destino: è una scelta politica. E può essere cambiata.

L’istruzione negata nei Paesi più poveri: storie e contesti

Dietro le percentuali, ci sono villaggi, famiglie, bambini e bambine con nomi e sogni precisi.

In molti Paesi dell’Africa centrale e dell’Asia meridionale, le difficoltà sono quotidiane:
scuole troppo lontane, edifici insicuri, insegnanti insufficienti, materiali didattici scarsi, tasse scolastiche e libri troppo costosi, famiglie costrette a scegliere tra mandare i figli a scuola o al lavoro.

  • In alcune aree del Ghana, ad esempio, i bambini devono camminare per ore per raggiungere l’edificio scolastico più vicino. L’accesso all’istruzione significa sottrarre bambine e bambine alla spirale di povertà, lavoro minorile e sfruttamento.
  • Nel villaggio di Kapale, in Zimbabwe, la scuola primaria non era un luogo sicuro: aule insufficienti, bambini costretti a seguire la lezione all’aperto o seduti a terra su mattoni, servizi igienici inadeguati, mancanza di acqua potabile ed elettricità, insegnanti che vivevano in dormitori di fortuna.
  • In Paesi come Brasile, Nepal, Bangladesh e molti altri, le bambine sono spesso impegnate il doppio dei coetanei maschi nel lavoro domestico, escluse dalla terra e dalle risorse economiche, esposte a violenza e matrimoni precoci che le costringono ad abbandonare la scuola.

L’analfabetismo e la mancanza d’istruzione non sono solo “problemi educativi”: significano impossibilità di trovare un lavoro dignitoso, di conoscere e difendere i propri diritti, di partecipare alla vita civile e politica, di proteggersi da sfruttamento, malattie e violenza di genere.

Cosa fa ActionAid per il diritto all’istruzione

ActionAid lavora in decine di Paesi nel mondo per rendere concreto il diritto all’istruzione, intervenendo sulle cause strutturali che impediscono a bambine e bambini di andare a scuola.

Gli interventi si muovono su più fronti.

1. Migliorare le scuole e le infrastrutture

In molti contesti ActionAid sostiene la costruzione e la ristrutturazione di edifici scolastici, come nel caso di Kapale in Zimbabwe o di alcune scuole in Ghana; la realizzazione di bagni separati per bambine e bambini; l’accesso ad acqua potabile ed elettricità; la creazione di spazi per la scuola materna e di orti scolastici che contribuiscono all’alimentazione delle famiglie.

Una scuola con aule sicure, servizi igienici adeguati, acqua pulita e spazi dedicati alle bambine è una scuola che accoglie, protegge e permette di imparare.

2. Formare insegnanti e rafforzare la qualità della didattica

La qualità dell’istruzione non dipende solo dai muri, ma anche da chi sta in classe e da cosa si insegna.

ActionAid sostiene la formazione degli insegnanti, promuove metodologie partecipative e inclusive, programmi di alfabetizzazione per adulti, corsi su agricoltura sostenibile, leadership femminile, gestione delle emergenze climatiche. L’obiettivo è che la scuola sia uno spazio vivo, dove si imparano competenze utili per la vita e per il lavoro.

3. Lavorare con le comunità per cambiare norme e mentalità

L’accesso alla scuola deve essere accompagnato da un cambiamento culturale. Per questo ActionAid lavora con genitori, leader comunitari e religiosi per:

  • sensibilizzare sull’importanza dell’istruzione, soprattutto delle bambine;
  • contrastare matrimoni precoci e pratiche che violano i diritti delle ragazze;
  • promuovere l’empowerment femminile come motore di trasformazione per tutta la comunità.

Quando una comunità comincia a vedere l’istruzione delle bambine non come una perdita, ma come un investimento sul futuro, allora il cambiamento diventa possibile e duraturo.

4. Adozione a distanza: un sostegno continuativo e comunitario

Il programma di adozione a distanza è uno degli strumenti più concreti per sostenere il diritto all’istruzione.

Con un contributo mensile stabile è possibile sostenere un bambino o una bambina a distanza, garantendo materiale scolastico, cure di base, protezione. Ma il sostegno non si ferma al singolo: i fondi vengono investiti nella comunità in cui vive il bambino, migliorando scuole, servizi, accesso all’acqua, supporto alle famiglie, progetti di empowerment delle donne.

Grazie alle adozioni a distanza, molte bambine hanno potuto evitare il matrimonio precoce, tornare a scuola, diventare giovani leader e attiviste per i diritti delle donne nella propria comunità. Ogni storia di riscatto è un tassello dell’Obiettivo 4, ma anche dell’Obiettivo 5 sulla parità di genere e dell’Obiettivo 1 sulla lotta alla povertà.

Cosa puoi fare per l’obiettivo 4 dell’agenda 2030

L’Obiettivo 4 non riguarda solo governi, organizzazioni internazionali o ONG. Riguarda anche noi. L’Agenda 2030 è un impegno comune, e il diritto all’istruzione è una responsabilità condivisa.

Ecco alcune azioni concrete che possiamo mettere in campo.

1. Informarci e informare

  • Conoscere cosa prevede l’Obiettivo 4 e perché l’istruzione è un diritto umano fondamentale.
  • Parlare di questi temi a scuola, sul lavoro, in famiglia, sui social.
  • Contrastare narrazioni che considerano l’istruzione un privilegio o un “lusso” e non un diritto.

2. Fare pressione sui decisori politici

  • Sostenere politiche che aumentino gli investimenti nell’istruzione, in Italia e nei Paesi più poveri.
  • Chiedere trasparenza sulle risorse destinate alla cooperazione internazionale e ai programmi educativi.
  • Difendere il ruolo della scuola come spazio di inclusione, partecipazione e cittadinanza attiva.

3. Sostenere chi lavora sul campo

  • Scegliere di sostenere ActionAid – ad esempio attraverso l’adozione a distanza – significa contribuire in modo stabile a progetti che garantiscono scuole sicure, insegnanti formati, materiali didattici, protezione per le bambine a rischio di matrimoni precoci o lavoro minorile.
  • Partecipare a campagne di sensibilizzazione, eventi e percorsi educativi nelle scuole.

4. Diffondere una cultura dei diritti

  • Riconoscere l’istruzione come diritto di tutti i bambini e le bambine, non solo di quelli nati dalla “parte giusta” del mondo.
  • Combattere stereotipi di genere che ancora oggi spingono molte famiglie a investire nell’istruzione dei figli maschi e non delle figlie.
  • Promuovere, nella vita quotidiana, linguaggi e comportamenti che valorizzino il ruolo delle bambine e delle donne nella scuola, nel lavoro, nella società.

Istruzione di qualità: un diritto, non un premio

L’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 ci ricorda che l’istruzione non è un premio per pochi, ma un diritto per tutti. Senza scuole sicure, inclusive e di qualità, gli altri obiettivi – dalla lotta alla povertà alla parità di genere, dalla salute alla giustizia climatica – rischiano di rimanere sulla carta.

Ogni volta che una bambina può continuare a studiare invece di sposarsi, ogni volta che una scuola viene costruita o ricostruita in un villaggio remoto, ogni volta che un insegnante viene formato e sostenuto, facciamo un passo verso il 2030 che vogliamo vedere.

Come cittadini possiamo scegliere da che parte stare. Il sostegno a distanza può trasformare questo diritto in realtà per migliaia di bambine e bambini, e avvicinare il mondo all’Obiettivo 4: istruzione di qualità, inclusiva ed equa, per tutti e tutte.