03 Luglio 2017
I diritti dei bambini dovrebbero essere inviolabili. Ma bisogna parlare al condizionale. Perché non sempre la realtà rispetta le esigenze e le necessità dei più piccoli. Come nel caso di questa storia dal Myanmar. Una storia che dimostra quanto sia importante avere acqua potabile nelle scuole.
- Il Myanmar. Un Paese che, ogni giorno, deve fare i conti con problemi di grave entità: il 26 percento della popolazione del Myanmar vive con meno di 1,90 dollari al giorno; tre milioni di persone soffrono la fame; il tasso di mortalità infantile è particolarmente alto; nel 2014, i bambini che non andavano a scuola erano 280mila.
- Thayet Pin Seik. Si tratta di un piccolo e isolato villaggio in una zona rurale del Myanmar. Piccolo, isolato e, come si potrà ben immaginare, poverissimo. Al punto che, come già detto, anche quelli che dovrebbero essere considerati diritti fondamentali devono invece essere conquistati giorno per giorno.
- I bambini. Nella scuola frequentata dai bambini che puoi vedere nella foto, mancava totalmente l’acqua potabile. Con tutte le inevitabili conseguenze che una situazione del genere porta con sé: niente acqua potabile significa poca igiene e dover bere da fonti non sicure; tutto questo, crea un terreno fertile per la proliferazione di alcune delle cosiddette malattie della povertà.
- L’impegno. Genitori e insegnanti hanno deciso di non arrendersi: non potevano permettere che i loro bambini frequentassero la scuola in condizioni del genere. Hanno lottato, tutti insieme, per mesi e mesi. Non hanno ceduto di un passo. E, alla fine, ce l’hanno fatta: adesso, nella scuola del villaggio di Thayet Pin Seik c’è acqua potabile per tutti.
Per riuscire a fare tutto questo, i genitori e gli insegnanti del villaggio di Thayet Pin Seik avevano bisogno solo di un piccolo aiuto. L’aiuto di chi, proprio come stai pensando di fare tu, ha deciso di dare il proprio contributo grazie all’adozione a distanza.