Negli ultimi anni è stato fatto tanto per porre rimedio a questo problema. Tanto, però, è anche ciò che resta da fare. Perché, anche se può sembrare impossibile, ci sono ancora persone che non hanno accesso all’energia elettrica. E questo comporta non pochi problemi. Visto che queste persone vivono quasi tutte nei Paesi più poveri del mondo.
La situazione a livello globale
In tutto il mondo, circa l’85% della popolazione ha accesso all’energia elettrica. Una percentuale sicuramente alta. Soprattutto se si considera che è stata in costante aumento negli ultimi decenni. Indice di quanto questo tema abbia assunto una sempre maggiore importanza.
Ma 85% significa anche un’altra cosa: c’è ancora un 15% della popolazione mondiale che non ha ancora accesso all’energia elettrica. Questo significa, su una popolazione di sette miliardi e mezzo, che più di un miliardo di persone non possono nemmeno accendere una lampadina.
Dove vivono queste persone?
Paesi dove meno del 10% della popolazione ha accesso all’energia elettrica:
- Sudan del Sud: 4,5%;
- Burundi: 7%;
- Repubblica del Ciad: 8%;
- Liberia: 9,1%.
Paesi dove meno del 20% della popolazione ha accesso all’energia elettrica:
- Malawi: 11,9%;
- Repubblica Centrafricana: 12,3%;
- Sierra Leone: 13,1%;
- Repubblica Democratica Congo: 13,5%;
- Niger: 14,3%;
- Tanzania: 15,5%;
- Madagascar: 16,8%;
- Guinea-Bissau: 17,2%;
- Somalia: 19,1%;
- Burkina Faso: 19.2%;
- Ruanda: 19,8%.
Cosa significa…
…vivere senza avere accesso alla corrente elettrica? Puoi fare tu stesso un piccolo esperimento. Prova, per un giorno, a non utilizzare niente che richieda energia elettrica per funzionare. Come prima cosa, dovresti rinunciare a tutta una serie di agi che diamo per scontati.
Subito dopo, ti renderai conto che non avresti a disposizione nemmeno moltissimi servizi fondamentali. Come l’illuminazione stradale. O la possibilità di avere una struttura sanitaria funzionante alla quale rivolgerti in caso di emergenza.
È proprio così che vivono milioni di persone nei Paesi che abbiamo elencato. E sono proprio queste persone che vogliamo aiutare.
Fonte immagine: ActionAid.org.uk
Dati: Worldbank.org (i dati fanno riferimento al 2014)