Diritto all’istruzione dei bambini
Cause e conseguenza di un diritto negato a molti bambini nel mondo
Il diritto all'istruzione dei bambini è garantito dalla Convenzione Internazionale dei diritti dell'infanzia; non un obbligo o un dovere, lo studio è un diritto ancora oggi negato a molti bambini e ragazzi nel mondo. Il diritto di andare a scuola e ricevere un'istruzione è indispensabile per lo sviluppo del bambino e per offrire un futuro migliore.
Analfabetismo
In tutto il mondo ci sono circa 750 milioni di adulti che non sanno né leggere né scrivere. La maggior parte di loro, circa i due terzi del totale, è costituita da donne. Ma quello dell'analfabetismo è un problema che non risparmia nemmeno bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Si stima che, in tutto il mondo, circa 617 milioni di bambini e adolescenti non sappiano leggere, scrivere né svolgere le più elementari operazioni matematiche nonostante due terzi di loro frequenti la scuola.
I bambini che non vanno a scuola sono 258 milioni
Un dato ancor più preoccupante è quello relativo all’istruzione scolastica. Infatti, sono 258 milioni i bambini nel mondo che non frequentano la scuola. La maggior parte di questi bambini e di queste bambine si trova nell'Africa subsahariana e Asia meridionale. L'Unesco mette in guardia il mondo da questa terribile piaga: "L'alfabetizzazione è al centro dell'istruzione di base per tutti ed è indispensabile per il raggiungimento di obiettivi come l'eliminazione della povertà, la riduzione della mortalità infantile e della crescita della popolazione, il raggiungimento dell'uguaglianza di genere e la garanzia di uno sviluppo sostenibile, della pace e della democrazia". Il diritto all'istruzione e la possibilità di avere accesso a un'educazione completa permettono ai bambini di oggi di essere uomini e donne migliori domani. La mancanza di istruzione spesso si accosta ad episodi di odio e violenza; ai bambini a cui è negato l'accesso alle scuole è altrettanto impedito il progresso, la conoscenza e quindi l'evoluzione dalla loro condizione originaria. Bisogna lottare affinché la conoscenza diventi un diritto per tutti.
Negli ultimi 20 anni, il numero di bambini che non frequentano la scuola primaria è diminuito di oltre il 40%, da 99 milioni nel 2000 a 58 milioni nel 2021. Tuttavia, il 54% di loro sono bambine. Nonostante questi enormi progressi, il mondo deve accelerare il ritmo con cui si riduce il numero di bambini che non vanno a scuola, poiché il totale è rimasto fermo dal 2007 e la pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione.
Quali sono le cause?
Sono diverse, radicate e difficili da estirpare. Le scuole sono inesistenti, o troppo care, o troppo lontane. Spesso, sono gli stessi genitori che non comprendono l'importanza dell'istruzione e preferiscono che i loro figli lavorino fin da piccoli oppure restino a casa a dare una mano. Le conseguenze peggiori ricadono sulle bambine. Molte famiglie con pochi mezzi preferiscono far studiare i figli maschi. Le bambine vengono, in molti casi, costrette a matrimoni forzati per non essere di peso ai loro genitori. Grazie al sostegno a distanza è possibile cambiare la vita di molti bambini e permettere loro di vivere un’infanzia serena con adeguata istruzione.
E le conseguenze
È quella della storia della piccola Chuon, che vive in Cambogia. Il suo sogno era semplice: diventare una maestra e aiutare le altre ragazze del suo villaggio. Ma Chuon è nata in una famiglia molto povera in un'area rurale e remota della provincia di Pursat. La scuola è troppo lontana e troppo cara. Il suo sogno, in queste condizioni, rischia di restare tale e lei sarebbe condannata a una vita segnata dalla povertà.
La tutela del diritto all'istruzione
Il Patto Internazionale sui Diritti economici, sociali e culturali
Il Patto Internazionale del 1966 dedica due articoli al diritto all'istruzione. Nell'articolo 13 si riconosce il diritto di ognuno all'istruzione, diritto che deve mirare al pieno sviluppo dell'individuo e porre tutti gli individui in grado di partecipare in modo effettivo alla vita di una società libera. Nell'articolo 14 si sottolinea invece l'importanza che in ogni Paese ci sia una scuola primaria obbligatoria e gratuita.
La Convenzione sui Diritti dell'Infanzia
“Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione”, così inizia l'articolo 28 comma 1 della Convenzione dei diritti dei bambini, entrata in vigore il 2 settembre 1990. E il comma 2 specifica ulteriormente: “Gli Stati parti adottano ogni adeguato provvedimento per vigilare affinché la disciplina scolastica sia applicata in maniera compatibile con la dignità del fanciullo in quanto essere umano e in conformità con la presente Convenzione”.
Agenda 2030
Il diritto all'istruzione figura anche all'interno dell'Agenda 2030, nella quale gli Stati delle Nazioni Unite si sono impegnati a realizzare obiettivi concreti di sviluppo sostenibile.
L'obiettivo n. 4 del Programma, sottoscritto nel settembre 2015, sostiene l'importanza di fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti. Questa è la base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile.